Un idiota youtuber ammazza un bambino durante una sfida automobilistica di 50 ore consecutive per affascinare una grande quantità di psicolabili che seguono le sue geniali performance. Non ha neppure importanza sapere se il ragazzo in cerca di celebrità fosse sotto effetto di droga (come sostengono i TG) oppure no (come precisa l’avvocato). Tanto la famiglia è ricca e con amicizie “di rilievo”. Dunque finirà con una versione secondo cui il bambino si è suicidato.
E di fronte a questa realtà squallida ed ignobile al contempo, l’unica reazione consiste nell’ipotizzare qualche nuova misura restrittiva da inserire nel codice della strada. Troppo difficile farsi una domanda sul perché il classico “figlio di papà” debba dedicarsi al nulla cosmico per sentirsi ammirato, e magari invidiato, da altri suoi simili che, magari, non hanno la fortuna di vivere nella Ztl.
Meglio evitare di chiedersi se i ragazzi che sognano di diventare influencer (ci sarà qualche differenza rispetto ad uno youtuber?) sono il perfetto risultato di una società che ha cancellato il merito perché lo considera discriminatorio rispetto a deficienti e fancazzisti. Ed allora si evita anche di insegnare a guidare, perché tanto tutti vengono promossi all’esame per la patente. Chi si può permettere di creare condizioni di stress ad un giovane solo perché non sa guidare?
In qualsiasi occasione, dalla scuola al lavoro, dallo sport alle relazioni sentimentali, bisogna evitare di creare stress. È inutile che la scuola si inventi corsi per “insegnare ad amare” se, nella realtà, non è la scarsa capacità di amare a provocare omicidi e violenze bensì la totale incapacità di affrontare le sconfitte, le delusioni. Lo stress.
Si fanno crescere i giovani senza far loro affrontare sfide vere, senza rete. Sei scarso, non sai giocare a pallone? Non importa. Mammà è gli insegnanti obbligano i tuoi compagni a farti giocare lo stesso, per non crearti disagi psicologici. Non capisci un testo in italiano, non sai fare una moltiplicazione anche banale? Non importa, la maturità è comunque assicurata e con una votazione alta per non crearti disagi. Non sai lavorare? Non importa, una bella attività da youtuber non si nega a nessuno.
Correre come un deficiente in auto non è certo una prerogativa dei giovani di oggi. “Guidare come un pazzo a fari spenti nella notte” lo cantava già Lucio Battisti. Però la capacità di guida era ben altra. E, soprattutto, era ben altra la capacità di affrontare la vita.