Ritorniamo a parlare oggi con Njadir Helgrindr, autrice del saggio “I tarocchi come via iniziatica. L’opera del carro: dall’Opus alchemica alla Merkavah” (€uro 26,00, p.320) Psiche 2.
• È giusto dire che in questo suo primo libro ha voluto fornire una chiave di lettura dei tarocchi, fondata sull’intersecarsi di scienza ed esoterismo?
• L’esoterismo nasce con l’intento di scoprire donde proviene l’uomo e di svelare i misteri della sua creazione. Quale scienza si fonda dunque sullo studio delle leggi che regolano i misteri dell’Universo e della Natura stessa. Pertanto non è consigliabile affrontare il tema senza un approccio scientifico. Ci basti ricordare che i grandi teologi e filosofi di un tempo, seppur con un linguaggio allegorico e privo di tecnicismi, data l’assenza delle scoperte scientifiche che hanno fatto capolino a iniziare dal XIX sec., hanno tentato di raccontarci quelle stesse leggi che oggi ritroviamo nella fisica classica e quantistica, nella chimica e nella più moderna teoria delle stringhe. Essi, tramite la gnosi, hanno anticipato molte recenti scoperte scientifiche e trovare un raccordo tra il loro desueto linguaggio e quell’attuale credo sia uno dei compiti dell’esoterista moderno.
• Questa sua prospettiva analitica è giusto intenderla come un recupero di quella rinascimentale, in cui appunto non vi era separazione tra esoterismo e scienza?
• La magia rinascimentale è ancora oggi alla base dei postulati della ricerca esoterica. Nel Rinascimento assistiamo, infatti, alla traduzione in latino di opere capitali quali ad esempio il “Corpus Hermeticum” o i testi di Platone, con la conseguente diffusione di principi e teorie che si riveleranno ancora valide dopo le scoperte inerenti l’elettromagnetismo e i moti vibranti.
• Può precisare meglio la base matematica che si trova all’interno dei Tarocchi?
• Cito Pitagora, “tutto è numero”, ossia è l’elemento di cui tutte le cose sono costituite. Se dunque analizziamo il numero non da un punto di vista quantitativo ma qualitativo e lo consideriamo come la cristallizzazione di energie primordiali, a ogni numero potremo dare delle valenze esoteriche che riportano non solo alla creazione dell’Universo ma anche alla nascita della coscienza e alla formazione del corpo occulto dell’uomo. Intrecciando tali valenze esoteriche con le immagini archetipiche dei Tarocchi e il numero dell’Arcano ne emerge un caleidoscopio di colori in grado di tracciare ogni cosa nota e non nota, visibile e invisibile.
• Più specificatamente, a che cosa riporta questa base?
• Alla visione dell’universo come energia che vibra in maniera differente a seconda della frequenza d’onda e che può essere espresso tramite numero.
• È corretto intendere il suo libro, come uno strumento per aiutare le persone a conoscere se stesse?
• Assolutamente sì. E’ un testo che tratta dei fondamenti dell’esoterismo e ho utilizzato le note immagini dei Tarocchi per spiegare concetti filosofici astratti e per nulla immediati. Il fondamento dell’esoterismo, derivando dal termine greco “esōterikós” ossia “interiore”, nonostante l’abuso che del termine si è fatto in epoca recente, riporta proprio a quel “Nosce te ipsum” del Tempio di Apollo a Delfi. Inoltre, conoscere se stessi, al di là del mero significato psicologico cui oggi molti autori o maestri si rifanno, significa conoscere e imparare ad interagire con i vari stati energetici da cui siamo composti. Se poi consideriamo che questi stati si muovono in dimensioni “altre”, un approfondito lavoro esoterico non può prescindere da un lavoro occulto che permetta di varcare i confini del mondo conoscibile.
• In questo senso, la complementarietà nel suo libro di alchimia, magia, cabala ermetica e psicologia, può essere considerata la chiave per fornire una visione organica, integrale e articolata del percorso che conduce alla conoscenza di sé?
• Certamente, anzi ha colto nel segno quello che vuole essere il mio sforzo. L’analisi simbolica delle predette filosofie e dottrine, una volta svelata e riportata a un comune denominatore, rivela le leggi alla base del Tutto e le conseguenti Tappe da percorrere per ritornare a “casa”.
• Può spiegare le corrispondenze alchemico- cabalistiche presenti nei Tarocchi?
• Il Tarocco può essere visto come un libro che racconta sia della creazione dell’Universo (conoscibile e non) sia del cammino che ognuno di noi dovrebbe compiere per ritornare alla propria vera essenza. Questo “magico libro a fogli sparsi”, come amo chiamarlo, ripercorre quindi le fasi alchemiche e ci offre un aiuto pratico per viverle al di là della mera analisi accademica. Le 78 lame inoltre, opportunamente considerate, vanno a disegnare l’albero della vita cabalistico, da intendersi questo come un “sistema simbolico di riferimento” che, oltre ad accompagnarci in astrazioni che aiutano la mente ad ampliare il normale stato di coscienza, ci aiuta a non smarrirci durante la Via.
• È corretto ritenere che la pluralità di linguaggi presente nel libro, indichi la direzione verso una Verità Originale, che può essere individuata anche nelle immagini archetipiche dei Tarocchi?
• Assolutamente sì. Anzi le immagini dei Tarocchi pare vogliano proprio raccontarci di questo.
• Può approfondire il valore e il senso di queste immagini archetipiche?
• Innanzitutto compaiono come per magia proprio nel succitato periodo rinascimentale e dunque in un contesto in cui l’arte della memoria, e dunque le immagini, si rivestono di gnosi e di magia. Infatti, se osserviamo le foto delle lame dorate dei Visconti Sforza, oltre ad essere grandi oltre la media delle comuni carte da gioco, notiamo un punto in cui probabilmente fu inserito un chiodo affinché potessero essere appese. Insomma, la meditazione sui tarocchi, più che la predizione del futuro, sembrava essere il vero anche se non unico scopo. Siamo dunque di fronte ad immagini che se contemplate nel giusto modo, possono aprire una finestra sul mondo invisibile proprio perché rappresentanti gli archetipi, ossia le energie primordiali da cui tutto è nato.
• Che cosa è per Lei la magia?
• Riporto un paragrafo del libro da me scritto: “La Magia è per me l’Arte di riscoprire i Misteri dell’Uomo nonché la facoltà e capacità di utilizzare un Pensiero cristallizzato, energia fissata grazie ad una Volontà forte ed allenata, così da poter compiere miracoli.”
• È corretto intendere il suo libro anche come uno strumento per tutelare dai rischi che s’incontrano durante il percorso di ricerca e dal cadere nella rete manipolatrice di falsi maestri?
• Nel momento in cui creiamo una base scientifica di conoscenze che ci consente di comprendere il funzionamento psico-energetico del tutto, si diviene consapevoli del funzionamento delle leggi di Natura e, togliendo la “magia” dal concetto di “superstizione”, si diviene capaci di discernere le informazioni corrette da quelle insensate. Conseguentemente si diventa pian piano in grado di liberarsi dalle catene dei falsi maestri nonché ciarlatani e come spesso mi si sente dire: “Sudiate affinché più nessuno possa incantarvi con false promesse”.
• L’approfondimento dei suoi studi prevede la pubblicazione di altri saggi?
• Questa è la mia intenzione, compatibilmente con i vari impegni che la vita quotidiana ci impone. Una piccola anticipazione la posso fare, è in corso uno studio sulla follia analizzata da un punto di vista clinico ed esoterico.