Immediatamente a ovest di Torino si trovano le porte della Valsusa, in fondo alla quale sorge il paese di Bardonecchia. Si tratta del comune più occidentale d’Italia, nonchè una delle mete più suggestive da vivere in tutte le stagioni. Da pochi anni il comune è raggiungibile in Frecciarossa da Napoli. Persino il senatore Giovanni Giolitti aveva scelto questo paese come luogo in cui recarsi in villeggiatura. Vediamo cinque dei posti più belli da esplorare a Bardonecchia una volta arrivati.
I luoghi naturali più belli a Bardonecchia
Dal comune di Bardonecchia partono stradine e sentieri che permettono di inoltrarsi nei boschi in meravigliose valli in cui è possibile respirare aria pura e rigenerarsi in tutte le stagioni, dimenticandosi la confusione della città.
Valle di Rochemolles: uno dei posti più belli di Bardonecchia
Dalla stazione, una volta attraversato il sottopassaggio che la collega con piazza Statuto è possibile raggiungere la valle di Rochemolles seguendo il cartello lungo la strada che parte dalla piazza. Altrimenti è necessario seguire le indicazioni per la frazione di Millaures e da lì si sale seguendo quelle per le Grange Garnier. Una volta giunti lì si prosegue in su, lungo la stradina, fino al ponte da cui parte il sentiero che conduce al paesino di Rochemolles.
Di qui è possibile proseguire fino alla diga e, ancora, fino al rifugio Scarfiotti. In primavera inoltrata e in estate, si possono poi ammirare i prati in fiore e le marmotte che escono dai letarghi. Dal rifugio è possibile inoltrarsi ulteriormente fino al colle del Sommeiller. Tutte queste meraviglie contribuiscono a rendere eccezionale uno dei posti più belli di Bardonecchia.

Valle del Fréjus
Un’altro luogo suggestivo è la valle del Frejus, nel cui sottosuolo passano i trafori autostradale e ferroviario. E’ raggiungibile dal centro storico. sopra il quale sorge la fortezza Tur D’Amun. La valle è raggiungibile proseguendo ancora in su o lungo il sentiero o lungo la strada. A un certo punto il sentiero la incontra e di qui si prosegue fino alle grange del Fréjus. Di qui è possibile entrare nelle grange e proseguire lungo il bellissimo “sentiero sotto la roccia Luciano Ferraris”, a tratti un po’ esposto ma fattibile senza particolari problemi. Il sentiero conduce alle grange e alla valle della Rho.
Dalle grange del Frejus è possibile inoltre andare sempre dritti lungo la strada fino a raggiungere i camini del Frejus e le cave di marmo verde. Dalla fine della strada è possibile anche girare a destra, atttraversare il torrente e salire lungo il sentiero che conduce al pian delle Stelle, dove è ubicato un alpeggio in cui espongono e vendono dei formaggi assolutamente deliziosi! Di qui si può riscendere anche attraverso il sentiero che riconduce al paese.
Sempre dalla fine della strada è possibile deviare anche a sinistra seguendo la direzione per il colle del Frejus, raggiungibile anche da un sentiero che parte subito dopo le grange. Una volta arrivati al colle del Frejus è possibile scendere anche lungo il versante francese, dove in inverno è possibile sciare.
Comprensorio dello Jafferau: uno dei posti più belli dove sciare
Una delle stagioni più attese dell’anno è quella sciistica, in particolar modo quest’anno dopo una stagione di chiusura che ha messo in ginocchio il settore! Il 4 dicembre hanno finalmente aperto gli impianti sciistici. Inoltre a Bardonecchia, presso Campo Smith, sorge una delle scuole di sci più rinomate in Europa.

Un posto meraviglioso in cui ricominciare a sciare è il comprensorio del monte Jafferau. E’ possibile raggiungerlo con la navetta gratuita che conduce alla base della cabinovia da vari punti del paese. Questa permette di raggiungere le piste e gli altri impianti che consentono di salire a oltre 2400 mslm e sciare ammirando panorami straordinari. Sono luoghi piacevoli da esplorare anche nelle altre stagioni. A partire da Millaures è possibile raggiungere, senza particolari difficoltà, attraverso luoghi suggestivi come la Cappella dei SS. Andrea e Giacomo di Horres, la cima del monte a 2800 m dove sorge il forte.
Centro storico e forte Bramafam
Centro storico di Bardonecchia
Il borgo vecchio si raccoglie intorno alla Chiesa Parrocchiale di Sant’Ippolito ed è collegato con il borgo nuovo dalla principale via Medail. E’ affascinante anche la presenza di meridiane, orologi solari e Madonnine in alcune vie, sulle pareti delle case. Prevalentemente in via Giolitti vi sono molti bar, ristoranti e botteghe
E’ collegato con la frazione di Les Arnauds tramite la bellissima passeggiata del canale. Questa è raggiungibile proseguendo in via Tre croci, dietro la chiesa, oltrepassando il ponte sul torrente. Questo sentiero si sviluppa in piano e ai lati è possibile ammirare una grande quantità di sculture in legno realizzate nel corso degli anni da artisti eccezionali. Inoltre vi sono attrezzi dove è possibile fare ginnastica. Da Les Arnauds è possibile proseguire attraverso il paesino fino a Melezet. Quest’ultima frazione è raggiungibile anche attraverso il sentiero paradiso, raggiungibile percorrendo il sentiero che sale fino alle tre croci che parte dallo stesso punto della passeggiata del canale, deviando appena si incontra il cartello. Si tratta di un sentiero panoramico ma abbastanza impegnativo per via dei numerosi punti esposti e una ferrata.
Inoltre è davvero suggestiva l’atmosfera natalizia, in cui è possibile ammirare i presepi sparsi ovunque nelle vetrine, nelle cappelle, nei cortili delle case e, a volte, nelle fontane.
Forte Bramafam: un museo tra i posti più belli di Bardonecchia
Costruito tra il 1874 e il 1889 il forte aveva lo scopo di difendere il traforo e la ferrovia del Fréjus inaugurati in quegli anni.
Durante la Grande Guerra viene utilizzato campo di prigionia per gli austriaci impiegati nella manutenzione delle strade militari e del traforo del Fréjus. Nel settembre del 1943 il Forte viene occupato dai tedeschi che nel 1945 lo abbandonano. Successivamente verrà dismesso.
Oggi è un museo che ricostruisce l’atmosfera di fine Ottocento, degli anni Quaranta del Novecento e di una trincea della Grande Guerra. E’ possibile osservare oggetti e memorie delle altre fortificazioni di tutto l’arco alpino.