Razzisti! I crociati anti russi sarebbero già finiti sul banco degli imputati, con l’accusa infamante di razzismo, se non fossero sempre protetti dal regime che di democratico ha solo il nome. “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. È l’articolo 3 della costituzione. Però se fai parte della gauche orfana del caviale, puoi discriminare chi ti pare. E alla Regione Piemonte discriminano.
Due consiglieri politicamente corretti si sono infatti indignati perché un assessore (Maurizio Marrone) ha osato inviare degli aiuti ai serbi del Kosovo. Non le armi che il governo di Sua Mediocrità Mario Draghi invia senza sosta in Ucraina. Bensì dei libri. Ed agli indignati per la mancanza di caviale non sta bene. Niente libri ai serbi! Colpevoli di cosa? Di essere in genere filo russi?
Dunque dopo le sanzioni contro i russi, cattivi che hanno invaso l’Ucraina e si ostinano a non farsi sconfiggere, in Piemonte la gauche ha scatenato la sua offensiva contro i bielorussi. Colpevoli di cosa? Non si sa. Ma sono simili ai russi, dunque colpevoli. Ed ora tocca ai serbi rimasti nel Kosovo. Forse colpevoli di non essersi fatti ammazzare. E poi bisogna adeguarsi alle indicazioni milanesi: vietato Dostoevskij, cacciati i musicisti russi da La Scala. Il Piemonte deve vietare l’invio di libri ai serbi. Cominciando con quelli in Kosovo prima di colpire quelli in Serbia.
E poi c’è la Siria. Con che diritto l’assessore ha collaborato con un esponente della Croce Rossa nella veste di presidente di un’associazione che ha istituito un premio? Un premio non destinato a ricordare le gloriose imprese di un esperto in fughe e tradimenti, bensì un anziano archeologo che è stato decapitato dall’Isis per aver cercato di proteggere il sito archeologico di Palmira. Cultura, nemico dell’Isis: è chiaro che si trattasse di un provocatore. Soprattutto per la cultura la cui utilità i due indignati devono aver difficoltà a comprendere.
Ma sono in buona compagnia. A Cardiff è stata bloccata la costruzione di un monumento dedicato a Guglielmo Marconi poiché i soliti politicamente corretti sostenitori della cancel culture hanno stabilito che il grande scienziato era fascista, colonialista ed antisemita. Non risulta che, per coerenza, abbiano rinunciato a radio e tv. Ma la coerenza degli imbecilli è ondivaga.