Dopo due giorni di dichiarazioni fastidiosamente retoriche, il grande successo internazionale del governo dei Migliori – che ha costretto Macron ad allinearsi alla giustizia italiana dopo appena 40anni – si è rivelato l’ennesimo bluff. I terroristi rossi sono già tornati a casa in attesa di una eventuale estradizione che certo non arriverà in tempi brevi. E poi, per far cosa? Per spedire in galera dei vecchi? Il fallimento della giustizia resta comunque: gli assassini sono stati liberi di vivere tranquillamente per decenni, di farsi una famiglia, di ottenere soddisfazioni sul lavoro.
Tutto ciò che è stato negato alle vittime. Certo. Ma che senso ha una giustizia a distanza di 40 anni? È comprensibile la voglia di vendetta dei famigliari delle vittime. Ma per chiudere i conti con gli anni di piombo ci sono solo due strade. O si fanno pagare tutti i colpevoli, ma proprio tutti; oppure si prende atto che la giustizia italiana ha voluto fallire ed allora la si fa finita con sentenze à la carte, con carcerazioni basate su teoremi assurdi e mai sulla realtà dei fatti.

Però, se si sceglie la prima strada, occorre arrivare alle condanne degli uomini in divisa che hanno ucciso a sangue freddo ragazzini disarmati come Stefano Recchioni, Alberto Giacquinto, Giorgiana Masi. Occorre far pagare chi ha bruciato vivi i fratelli Mattei, chi ha ucciso a sprangate Sergio Ramelli. Occorre colpire chi, in Vaticano, ha coperto i brigatisti che hanno ucciso Moro. Occorre svelare le responsabilità degli “alleati” nella strage di Ustica. Ed in quella di Argo.
È ovvio che il sistema di potere in Italia non voglia e non possa percorrere questa strada.
Dunque resta il colpo di spugna, purché sia totale e non discriminatorio. La Francia è andata in questa direzione. Ha concesso un contentino al governo dei Migliori, ha lasciato che i politici della maggioranza si vantassero del grande risultato ottenuto, che vaneggiassero di un ritrovato ruolo internazionale del governo. E poi ha rimandato a casa gli arrestati. Un bluff che ha ribadito il ruolo comprimario di chi non vuole rimediare ai danni enormi provocati da una giustizia schierata politicamente. Ma forse questa è una strada ancora più complicata.