Enrico Nistri, sul sito di Barbadillo, lancia una provocazione che potrebbe rappresentare l’unica vera rivoluzione possibile in Italia: quella dei consumatori. In realtà c’è un ossimoro di partenza. Italia e rivoluzione non stanno insieme. E se si aggiunge “consumatori italiani” l’illusione svanisce immediatamente. I consumatori italiani sono quelli che si sono fatti raggirare senza fiatare dai bottegai che hanno raddoppiato i prezzi al momento dell’introduzione dell’euro.
E sono quelli che ora subiscono passivamente incredibili aumenti di prezzo di qualsiasi prodotto, con la scusa dei sacrifici per sostenere la guerra di Biden e Zelensky. Nistri elenca una serie lunghissima di storture nei prezzi. Ed indica anche le contromisure da adottare senza particolari difficoltà. Peccato che, in Italia, anche i più agevoli boicottaggi finiscano nel nulla. È il Paese dell’uno vale uno, del tengo famiglia. Troppo faticoso affrontare 200 metri in più di strada per raggiungere il negozio dove i prezzi sono più corretti.
Lo si vede anche in questi giorni di vacanza nelle località turistiche. Una bottiglia di birra venduta, nei supermercati, al doppio del prezzo che si paga in città per la medesima bottiglia nella medesima catena di supermercati. E non si tratta certo di merce deperibile e che deve essere sostituita rapidamente. Ma lo stesso vale per una confezione di caffè, di dentifricio. Il latte a km zero supera i 2 euro, ed essendo a km zero non può certo far pagare i costi di trasporto.
Ovviamente il consumatore è disarmato di fronte ai prezzi dei prodotti freschi, a partire dal pane. Ma una cassa di birra il turista può caricarsela in auto al momento della partenza dalla città. Di fronte a vini modesti da oltre 10 euro alla bottiglia da 75 cl, si possono caricare in auto i box di vino da 3 euro al litro. E vale per tutti i prodotti.
Se, invece, si preferisce spendere senza freni, andare al ristorante pagando 12 euro per una pizza Margherita, dedicarsi ad aperitivi da 9 euro per uno spritz, concedersi un digestivo con costi da gioielleria, allora diventano poco credibili le lamentele sui salari troppo bassi, sulle bollette rincarate, sulle tasse incalzanti. Un po’ di coerenza aiuterebbe a ridurre le speculazioni.