Frenata su chatgpt, moratoria sull’intelligenza artificiale. E poi ritorna in mente Lucio Battisti: “Come può uno scoglio arginare il mare”. Ci avevano già provato i luddisti ad arginare le macchine che toglievano il lavoro agli operai. Ed avevano fallito. Facile immaginare quale successo possano ottenere ora coloro che si oppongono al dilagare dell’intelligenza artificiale gestita dai soliti oligarchi o dal governo cinese.
Perché è una pia illusione credere che il colpo di freno di questi giorni rappresenti una inversione di tendenza. Tutt’altro. Gli oligarchi ed i loro maggiordomi si stanno interrogando sulle soluzioni da adottare per evitare che i sudditi possano accedere all’intelligenza artificiale in modo tale da mettere in pericolo il pensiero unico obbligatorio.
In pratica la moratoria serve solo per predisporre il bavaglio, la censura. Per evitare le fake news, assicurano. In realtà per far sì che esista una sola verità imposta dal potere degli oligarchi. Magari si fingerà di concedere spazi di libertà, permettendo la pubblicazione di foto create dalla macchina con il papa in giaccavento o Putin e Trump in catene. Ma su ciò che può essere davvero pericoloso per il potere non ci saranno sconti.
Si può consentire di utilizzare la macchina per una narrazione della guerra in Ucraina diversa dalla versione ufficiale? Certo che no. Si può consentire di utilizzarla per dimostrare gli effetti dello sfruttamento del lavoro, degli impatti ambientali delle politiche coloniali degli oligarchi, della povertà crescente? Assolutamente no.
Dunque l’intelligenza artificiale dovrà essere programmata in modo tale da fornire esclusivamente le risposte che sono in linea con il politicamente corretto e con ciò che risponde alle logiche del ministero della verità.
Shylock? Un usuraio veneziano di chiare origini sudtirolesi nel testo di Shakespeare. Chi ha scoperto l’America? Un migrante africano partito dai porti del Burkina Faso (e pazienza se il Paese non ha sbocchi al mare: la verità prescinde da questi particolari insignificanti). La pizza? L’ha inventata un agricoltore del Nevada di origini sudcoreane nel 1325.
Se si possono riscrivere i libri scomodi, affidandosi a censori in carne ed ossa ma privi di cervello, non si vede perché non si possa affidare alla macchina il compito di riscrivere la storia dell’umanità. Tanto, per come viene insegnata a scuola, non sarà difficile convincere i sudditi che Confucio era un newyorchese impegnato a civilizzare la Cina; che la civiltà egizia deriva da quella di Boston (Riotta dixit); che la Russia deve essere annientata perché a Mosca si sviluppano malattie pericolose per l’umanità; che lavorare gratis per le multinazionali è buono e giusto; che imporre l’eliminazione fisica degli anziani non più produttivi garantisce la sostenibilità del Pianeta.
Qualcuno ha dei dubbi in merito alle nuove verità? Verrà rieducato attraverso la lettura, obbligatoria, dei libri che la macchina scriverà sui vari argomenti. E chi è il dubbioso per mettere in dubbio i testi scientifici scritti dell’intelligenza artificiale su indicazione del ministero della verità?