Dal 10 settembre al 15 ottobre prossimo, nell’ambito delle celebrazioni per il centocinquantenario dalla nascita di Galileo Chini, alle Terme Tamerici di Montecatini si terrà l’esposizione “Alessandro Gioli/Andrea Granchi. Disegno. Dialogo tra un architetto e un pittore”, mostra che gode del patrocinio della Regione Toscana e dell’Accademia delle Arti e del Disegno.
Galileo Chini, di cui a Montecatini Terme si festeggiano i 150 anni dalla nascita, venne eletto nella classe di Pittura dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze nel 1938.
È anche questo un motivo per il quale un importante contributo culturale dei festeggiamenti in corso sia assicurato dal Presidente della Classe di Pittura, prof. Andrea Granchi , e dal prof. Alessandro Gioli, anch’egli Accademico delle Arti del Disegno e in passato docente alla Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, che hanno inteso proporre alle Terme Tamerici, luogo chiniano per eccellenza, una mostra che li pone a confronto.
La mostra, che sarà inaugurata domenica 10 settembre alle 17.30 alla presenza del professor Roberto Giovannelli, della storica dell’arte Giovanna Uzzani, del professor Francesco Gurrieri, del vicesindaco Alessandro Sartoni e del presidente della Regione Eugenio Giani, è incentrata sul tema del disegno declinato nei due artisti, entrambi autorevoli accademici, con modalità assai diverse. In Gioli il tema del disegno è volto a ricreare architetture ideali, razionali, ecologiche e talora ispirate a modelli cari alla pittura del Trecento toscano. In Granchi il concetto di disegno è particolarmente eterogeneo, eccentrico, tridimensionale e passa da lavori su carta o su tela preparata a fusioni in bronzo a cera persa, fino a ceramiche smaltate, alcune delle quali realizzate appositamente per questa occasione.
“All’affascinante tematica metafisica dei nuclei urbani di Gioli – spiega Francesco Gurrieri – raramente punteggiati da qualche albero, ma mai con presenza di umano, fa eco l’inquietante e spesso disperata narrazione dell’umanità del Granchi, sempre condannato a marciare con la sua ombra verso una meta che non sarà mai raggiunta. Quasi due visioni del mondo che trovano la loro coincidenza nella solitudine che caratterizza il loro lavoro. Il disegno, afferma Gioli, fa da ponte tra noi e il mondo. Ed è vero perché è l’unico linguaggio universale che non conosce tempo o geografie. Poi scava in se stesso, si interroga e, alla fine, ripercorrendo le piazze d’Italia di De Chirico e le case intorno al Carmine, non a caso già indagate da Ottone Rosai, riscopre parole quali “geometria, equilibrio, armonia, proporzione, mistero, allusione, segreto, desiderio, scoperta, disvelamento, nostalgia, astrazione”.
I lavori di Granchi e di Gnoli saranno visibili ogni giorno presso le Terme Tamerici a ingresso libero fino al prossimo 15 ottobre.