Nel 2005 la letteratura gialla scandinava raggiunge sicuramente il suo apice. In quell’anno, infatti, appare in libreria in Svezia il primo libro della trilogia Millennium “Uomini che odiano le donne”. Gli altri due, “La ragazza che giocava col fuoco” e “La regina dei castelli di carta” saranno dati alle stampe in Svezia tra il 2006 e il 2007. In Italia la trilogia è stata edita da Marsilio tra il 2007 e il 2009.
I tre romanzi, pubblicati postumi, hanno venduto nella sola Svezia 2,7 milioni di copie, più di un quarto della popolazione del paese scandinavo; tradotti e stampati in quaranta paesi, hanno venduto oltre 50 milioni di copie.
Autore di questo vero miracolo editoriale è un giornalista e scrittore svedese, Stieg Larsson.
Sino al 2004 Larsson aveva pubblicato solo saggi sulla democrazia in Svezia e sui movimenti di estrema destra. In quell’anno, solo poco prima di morire consegnò ad una casa editrice svedese i tre romanzi polizieschi che compongono la trilogia. L’autore pensava ad una serie di dieci romanzi, ed aveva già iniziato la stesura del quarto e quinto, quando è morto colto da infarto, a soli 50 anni. Le sue pubblicazioni politiche e il suo attivismo nella Lega Comunista dei Lavoratori – sezione svedese della Quarta Internazionale – non hanno lasciato un gran segno. Anche se nei suoi romanzi traspaiono le sue idee, non sono mai la parte più interessante della narrazione, intrise piuttosto di luoghi comuni e slogan privi di seri approfondimenti.
Ritornando alla trilogia, la narrazione si svolge per la maggior parte in Svezia, a Stoccolma e dintorni. Proprio le descrizioni dei quartieri di Stoccolma, delle strade e delle piazze sono talmente accurate da farci visitare con la mente quella città, e diventano uno dei punti di forza della narrazione, tanto che nel 2008 il museo cittadino ha iniziato ad organizzare tour guidati della città improntati alla ricerca dei luoghi in cui si svolge l’azione dei personaggi di Larsson.
L’eroe della serie, nelle intenzioni dell’autore, è Mikael Blomkvist, un giornalista economico di discreto successo, co-direttore della rivista Millennium. Blomkvist è specializzato in inchieste economiche tese a scoprire raggiri effettuati da grossi gruppi finanziari. Si scaglia contro i suoi colleghi giornalisti, pronti a sottacere i misfatti dell’imprenditoria svedese, e questo fa di lui un bersaglio da parte dei mass media. E’ ben educato, colto ed è noto per avere numerosi rapporti sessuali con donne diverse, è anche un buon detective. All’inizio della storia il giornalista è molto serio ed ha una visione del mondo decisamente ingenua ed idealista che spesso lo rende incapace di affrontare i problemi e risolverli in modo efficace. Alla fine, dopo il suo rapporto con Lisbeth Salander, si sentirà a suo agio nell’usare mezzi non del tutto etici per raggiungere i suoi obiettivi.
Ed arriviamo, così, a parlare della vera star della Trilogia: Lisabeth Salander. Da una indagine, tutti gli uomini che hanno letto i libri di Larsson sono fortemente affascinati da questo personaggio per cui provano anche una particolare forma di immedesimazione. Donna dal carattere complesso, introverso ed asociale, ha un passato di violenze, ricoveri e perizie psichiatre che, a diciotto anni, la riconosceranno incapace di badare a sé stessa e la affideranno ad un tutore. E’ un hacker geniale, conosciuta nell’ambiente con il nome di Wasp, esperta di pirateria informatica, capace di raccogliere qualsiasi tipo di informazione. Esperta di matematica, algebra pura, fisica e logica, qualcuno sospetta che abbia la sindrome di Asperger. Non è bella, magrissima tanto da essere considerata anoressica, bassa, ma abile pugile. Capelli rossi che tinge di nero come il carbone, occhi neri, freddi e inespressivi. Il suo abbigliamento abituale segue lo stile punk. E’ caratterizzata da una personalità ambigua che mano a mano si va svelando al lettore.
La morte di Larsson nel 2004 lascia un vuoto negli amanti del genere e solo nel 2015 David Lagercrantz, anch’egli svedese, chiede e ottiene dagli eredi dell’autore la possibilità di continuare la serie Millennium, utilizzando gli stessi personaggi del suo predecessore. I libri sono gradevoli e l’autore tenta di mantenere la caratterizzazione dei personaggi che aveva rappresentato Larsson, tuttavia non sempre riesce nello scopo. Buoni libri nel loro genere, ma lontani dalla trilogia originale.
Il successo della saga Millennium non poteva non ispirare la sua trasposizione cinematografica, infatti sono usciti ben 5 film tratti dalla trilogia. I primi tre film risalgono al 2009, sono produzioni scandinave e sono interpretati da Michael Nyqvist per il ruolo di Mikael Blomkvist e Noomi Rapace per quello di Lisbeth Salander. Tuttavia anche le produzioni americane non potevano ignorare il fenomeno Larsson e nel 2011 David Fincher ripropone sullo schermo “Uomini che odiano le donne” interpretato da Daniel Craig, Rooney Mara. Ancora nel 2018 Fede Alvarez propone una produzione inglese di “Quello che non uccide”, interpretato da Claire Foy, Sverrir Gudnason, A mio avviso la migliore caratterizzazione dei personaggi è quella scandinava, con una Noomi Rapace che sembra perfettamente a proprio agio nel ruolo di Lisabeth Salander.