A volte sarebbe opportuno provare a leggere i quotidiani su cui si scrive. Così, sul Corriere della Sera, il compagno duro e puro Massimo Franco avrebbe evitato di lanciarsi nelle consuete interpretazioni dei voleri del popolo italiano, appena smentiti dai sondaggi di Pagnoncelli pubblicati sempre sul Corriere. Il compagno Franco – per motivare il suo No assoluto all’idea di Berlusconi al Quirinale ed il suo Sì all’ipotesi di Draghi presidente della repubblica – spiega che se il centrodestra si incaponisse sul sultano di Arcore si andrebbe per le lunghe ed il popolo non capirebbe e si innervosirebbe.
Peccato che dai sondaggi pubblicati dal Corriere emerga che alla maggioranza degli italiani non frega assolutamente nulla del presidente vecchio, nuovo o futuro. È un gioco riservato agli addetti ai lavori, che appassiona i giornalisti in cerca di un nuovo padrone ma che è del tutto estraneo dalla vita di chi vede aumentare la propria precarietà tra aumenti delle tariffe di gas e luce ed una spesa di 2mila euro per acquistare le mascherine obbligatorie.
Però Berlusconi al Quirinale spaventa l’Europa! Ce lo spiega il compagno Franco, bisogna fidarsi. Un’Europa che vuole Draghi presidente, ovviamente. Ma quell’invidioso di Berlusconi non ci sta e minaccia di ritirare l’appoggio ad un nuovo governo qualora non fosse Draghi a guidarlo. Una minaccia che scatena l’indignazione di Enrico Letta: “Berlusconi smentisca subito le proprie dichiarazioni!”. Perché se no, che succede? Nulla ovviamente, ma è il gioco delle parti.
Un gioco che la sinistra pretende di condurre pur essendo in minoranza. Sapendo, però, di poter contare sulla consueta incapacità del centrodestra. Dunque il modello Letta prevede che il centrodestra proponga per il Quirinale il candidato voluto dalla sinistra. Così la sinistra vince ma Lega e Forza Italia, con il sostegno di Meloni, fanno bella figura perché fingono di aver vinto loro. Se al Colle dovesse andare Draghi, a guidare il governo verrebbe messo un altro esponente del disastroso governo dei Migliori, in modo da evitare le elezioni anticipate.
Uno scenario che rischierebbe di saltare nel caso in cui Berlusconi togliesse la fiducia ad un nuovo governo senza Draghi. A quel punto partirebbe la consueta campagna mediatica contro il leader di Forza Italia, magari accompagnata da qualche nuovo intervento della magistratura. Tanto per gradire.
L’alternativa sarebbe rappresentata dal successo della campagna acquisti di Berlusconi. Difficile, però. Perché, con il taglio dei parlamentari e con i ridotti consensi di Forza Italia, diventa poco credibile promettere collegi sicuri ai parlamentari in fuga dai pentapoltronati. Senza dimenticare che le tv del sultano di Arcore infastidiscono non poco, con le loro posizioni, i parlamentari di Fdi e Lega che sono rimasti coerenti con le proprie idee. Saranno pochi, ma ce ne sono ancora.
1 commento
Come si diceva un tempo: non interessarti di politica, sarà la politica a interessarsi di te. Perciò ammesso che sia vero che agli italiani non interessa nulla di chi sarà il prossimo presidente della Repubblica, questo atteggiamento rivelerebbe solo la scarsa intelligenza dei cittadini.