Sono solo indizi, certo. Ma cominciano ad assomigliare ad una prova. Dopo che il capo della Mozart, la milizia mercenaria americana al servizio di Zelensky, aveva accusato gli ucraini di corruzione e di atrocità, è ora arrivata la reazione delle associazioni internazionali dei giornalisti che hanno protestato contro le nuove disposizioni di Zelensky contro ogni forma di libertà di stampa. Ed è da notare che le nuove leggi modificano, leggermente in meglio, quelle adottate nei mesi scorsi dal folle di Kiev. Però in precedenza tutti avevano fatto finta di nulla mentre ora, seppur sommessamente, qualche protesta si leva.
Certo non dai chierici italiani. Divisi tra una maggioranza atlantista nel nome di Letta e di ciò che resta della sinistra ed una minoranza che cerca di conquistare meriti adulando lady Garbatella schierata acriticamente con Zelensky.
Non stupisce che la destra fluida di governo non si sia accorta dei segnali che stanno arrivando sulla scena internazionale. Quando si parla di comunicazione e di informazione qualcuno non ha la tentazione di metter mano alla fondina (perché presupporrebbe un minimo di letture), ma ha immancabili gesti di fastidio se non di disgusto. E che sarà mai una sana censura in Ucraina? A che servirà questa presunta libertà di stampa? “Sopire e troncare, troncare e sopire”. E dal momento che l’ex giullare Zelensky non è un appassionato di Manzoni, a Kiev si è passati al semplice “troncare”.
Ma gli atlantisti di casa nostra, muti. Gli stessi che si indignano per Navalny e tacciono per Assange. Un’abitudine, la loro. Ed allora via con i preparativi per accogliere degnamente Zelensky la prossima primavera. Magari con una sfilata sui Fori Imperiali, prima di portarlo in visita dai mercanti di armi.
1 commento
questa è la guerra creata da BIDEN va avanti per merito di ZELENSKY che avendo sempre più armi a disposizione distruggerà tutta l’Ucraina, dove il popolo soffre e muore