I contrasti tra Joe Biden, Vladimir Putin e l’Ucraina hanno origini lontane e hanno rischiato di compromettere la sua corsa alla Casa Bianca. Nascono esattamente durante la presidenza americana di Barack Obama, dove ad avere un’influenza sulla politica internazionale era proprio Biden.
E’ stato lo stesso Biden in quegli anni a portare avanti la politica di un’eventuale inclusione dell’Ucraina alla Nato. L’intenzione era quella di togliere potere economico alla Russia. È arrivato anche a subire un processo di impeachment, ancora in corso. Lo scandalo che Trump aveva portato alla ribalta riguardava Hunter Biden, figlio di Joe. La Burisma Holdings, la maggiore compagnia energetica dell’Ucraina con interessi sia su gas che su petrolio, assume per una consulenza proprio Hunter Biden. Questo sta a testimoniare che l’Ucraina, e le sue aziende, sono spesso ricordate per la scarsa trasparenza ma soprattutto l’alta corruttibilità.
Hunter Biden venne assunto con uno stipendio di 50mila dollari al mese. Tutto trasparente, se non fosse che durante quei mesi Joe Biden ha proseguito la politica americana volta a far riprendere il possesso da parte dell’Ucraina di quelle zone del Donbass ora divenute Repubbliche riconosciute dalla Russia. La zona di Donespt è ritenuta ricca di giacimenti di gas non ancora esplorati finite nel mirino della Burisma Holdings. Una politica internazionale intrecciata a quella economica che ha generato qualche dubbio sull’operato dell’attuale Presidente USA.
Un’analisi che sembra avvalorare lo scandalo di Cambridge Analytica, che usava informazioni degli utenti di Facebook, per pilotare informazioni che hanno portato all’elezione nel 2017 di Trump. Gli hacker russi su ordine di Putin come riportato mesi dopo dalla Cia, danneggiarono la campagna dell’altra candidata Hillary Clinton. Così Putin con l’elezione di Trump fece fuori “l’amico” dell’Ucraina, Joe Biden.
Fu durante la campagna elettorale del 2020, che scoppiò il cosiddetto Ucrainagate. Donald Trump volle screditare il suo avversario politico facendo pressioni sul presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky affinché aprisse un’inchiesta nei confronti del figlio di Biden e dei rapporti della società per cui lavorava, la Burisma Holdings. Una inchiesta che di fatto ha messo in cattiva luce Biden con gli americani. Trump, per convincere Zelensky a fare quella telefonata fece capire che gli aiuti all’Ucraina erano legati all’apertura di questa inchiesta. Zelensky non fornì “garanzie” sufficienti per la transazione.
Ecco perché probabilmente in un’intervista al New York Times Zelensky accoglie con favore l’esito delle presidenziali Usa e della vittoria dell’attuale presidente: “Joe Biden conosce l’Ucraina meglio di Trump e aiuterà concretamente a risolvere la guerra nel Donbass e a porre fine all’occupazione del nostro territorio”, diceva con fiducia il presidente ucraino. Peccato che la storia dei nostri giorni e la guerra in atto non gli diano ragione. L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul palco del Cpac a proposito degli ultimi avvenimenti in Ucraina ha commentato:”Putin sta suonando Biden come un tamburo, non è una cosa carina da guardare”. Tutto questo mentre un’altra esplosione ha scosso la parte occidentale di Kiev.