Anche gli americani cominciano ad essere stanchi di Zelensky. E lo fanno capire attraverso dichiarazioni fatte filtrare ad arte. Una delle più recenti riguarda l’intervista ad Andrew Milburn, ossia il capo dei mercenari statunitensi del gruppo Mozart. Mercenari che – come Electomagazine aveva già riportato – combattono a fianco degli ucraini contro i mercenari della Wagner che sono al servizio di Mosca.
Milburn, nell’intervista ripresa in Italia da Agcnews ma ignorata dai media di servizio, ha affermato che gli ucraini commettono “atrocità” e uccidono i soldati russi che si arrendono. D’altronde solo i lacrimosi servizi dei media italiani raccontano una realtà di combattenti buoni e generosi che si difendono dai soldati brutti e cattivi inviati da Mosca. Lo aveva sostenuto anche Monsu Bergoglio e poi il Vaticano aveva dovuto scusarsi.
È evidente a tutti, tranne che ai giornalisti atlantisti, che una guerra è sempre una cosa sporca, dove carnefici e vittime si scambiano i ruoli a seconda dei momenti. Perché si combatte per uccidere e per arrecare il maggior numero di danni al nemico. Dunque le dichiarazioni del capo della Mozart non sorprendono per il contenuto, ma proprio perché le critiche provengono da chi combatte a fianco degli ucraini.
E Milburn non si è fermato lì, ma ha aggiunto che l’Ucraina è una “società corrotta” gestita da persone che hanno “deragliato”. Inoltre, in precedenza, Milburn, in un’intervista a Newsweek, aveva rivelato le pesanti perdite delle forze armate ucraine e problemi con il rifornimento delle truppe. Notando anche che le reclute vengono spesso inviate in prima linea senza il giusto livello di addestramento.
Ovviamente le dichiarazioni non sono necessariamente veritiere. Ma qualora fossero false o anche soltanto accentuate, Zelensky dovrebbe iniziare a preoccuparsi. Perché sembrano rappresentare un avvertimento, un monito, una presa di distanza. Non tanto per le atrocità commesse sul campo, quanto per i riferimenti alla corruzione ed ai deragliamenti della classe dirigente. Perché i combattenti sono destinati, prima o poi, a deporre le armi ed a tornare alla vita civile. Ma una classe dirigente corrotta è destinata ad essere sostituita, in un modo o nell’altro. Certo, c’è ancora tempo per allinearsi agli interessi statunitensi. Però il segnale è stato lanciato.
1 commento
la guerra in UCRAINA finirà quando non verranno più inviate armi per uccidere i RUSSI