Oggi intervistiamo Silvia Scarpello, segretaria di edizione per il Cinema e la Televisione.
Silvia Scarpello ha curato l’edizione di film come “Il venditore di medicine”, “In viaggio con Adele”, “Mollami” e fiction tv come “Giustizia per tutti”, solo per citare qualche titolo.
Quando sono tutti pronti sul set e il regista sta per urlare azione, con la coda dell’occhio controlla che sullo sgabellino davanti al monitor della regia ci sia Silvia.
Lei è li, come sempre, perché se manca lei non si può girare.
Sorride al regista e muove leggermente il capo come a dire “è tutto a posto”, e lo spettacolo può continuare.
Silvia Scarpello, come tutti i suoi colleghi e colleghe, ha un ruolo fondamentale sul set.
Lei è l’occhio che tutto vede, sente, verifica, annota. Di solito viene stampata una versione speciale della sceneggiatura solo per lei.
Allora Silvia, il tuo lavoro è uno di quelli che quando ti chiedono cosa fai, provi a spiegarlo, i più non capiscono e ti consoli dicendo “guarda che anche i miei ancora non hanno capito bene cosa faccio nella vita!”.
Tu, però, vuoi provarci lo stesso? Cosa fa una segretaria d’edizione?
La segretaria di edizione è la memoria del set ed è la figura che fa da ponte tra il set e il montaggio. È concentrata sul presente facendo attenzione agli assi, ai raccordi di costumi, trucco e scenografia, mentre controlla sui suoi appunti che venga rispettata la coerenza narrativa e di dialoghi. Scrive delle annotazioni per il lavoro del montaggio oltre che un report quotidiano per la produzione con il diario di lavorazione della giornata comprensivo dei minuti girati.
Com’è cambiato il tuo lavoro con l’avvento delle nuove tecnologie?
Come accennavo, la segretaria di edizione produce per ogni giornata di lavorazione una quantità importante di materiale tra bollettini, fogli di montaggio, diario di lavorazione e foto di raccordo.
È fondamentale acquisire un metodo che sia più ordinato e rapido da consultare possibile.
In questo il digitale ci ha agevolato il lavoro, e ha reso la consultazione del materiale anche a distanza grazie a delle app che girano su diversi dispositivi che dialogano tra loro.
Non servirebbero a nulla queste app se non ci fosse una persona in grado sia di catalogare il materiale che di reperirlo nel giro di pochi secondi. Io, personalmente, ho migliorato la tempistica del mio lavoro grazie al digitale e non tornerei indietro.
Quando vai al cinema riesci a goderti il film o sei preda di un riflesso condizionato per cui, come deformazione professionale, finisci per osservare tutti i particolari della scena e ti perdi il filo della trama?
Sin da quando ero ragazzina vado spesso al cinema, e da qualche anno faccio grande uso di piattaforme on demand, soprattutto per le serie tv. Nonostante i piccoli “errori” o i tanti particolari siano a volte distraenti, non perdo l’attenzione verso il film o la serie che sto guardando se la scrittura è buona e se la storia mi coinvolge. È lo stesso motivo per cui sappiamo che quello che vediamo in un film horror è una messa in scena, ma finiamo per crederci. Sono abituata a guardare spesso film e quindi a credere in quella piccola magia che si ripete.
A un giovane interessato a fare il tuo lavoro che consigli daresti?
Di studiare più possibile, leggendo, guardando film e serie, di assorbire tutto, e infine di chiedersi se sia sicuro di essere fatto per un mestiere che, come per ogni lavoro, non è adatto a tutti.
È un mestiere che necessita di grande concentrazione e di dedizione totale, il cinema non è fatto solo di red carpet e lustrini, nei titoli di coda c’è tanta gente che ha lavorato in posti e orari faticosi.
Contattando la Film Commission della propria regione potrà avere spunti su workshop, oppure eventuali produzioni in partenza per le quali candidarsi.
Per lavoro sei “costretta” a leggere con grande attenzione tante sceneggiature, ce n’è una in particolare che ti ha colpita?
Ogni volta è un’emozione diversa, la lettura è sempre un primo approccio a un film ancora da girare. Sarà il regista a regalare alla sceneggiatura la propria personale costruzione, insieme a tutta la troupe, e creare quella magia. Il prossimo film sarà quello che mi sorprenderà di più, come ogni volta.