Da un lato i muscoli, dall’altro il denaro. Da un lato missili e truppe, dall’altro la corruzione sistematica delle coscienze. Lo scontro in atto tra Mosca e Washington si può semplificare in pochi concetti che rappresentano due opposte visioni del mondo. Putin sogna la Grande Russia, protagonista sulla scena mondiale. I burattinai di Biden vogliono un mercato mondiale da controllare interamente per i propri interessi.
Putin vuole raggiungere il suo obiettivo attraverso l’utilizzo delle armi. Perché è consapevole di non essere capace di confrontarsi sul soft power. I burattinai di Biden utilizzano il soft power – senza rinunciare alle guerre quando fa comodo – perché permette di affamare il mondo senza suscitare troppe proteste.
Nell’immediato la tattica russa può apparire vincente. Sul medio periodo (sul lungo periodo non è importante poiché, come avvertiva Keynes, “nel lungo periodo siamo tutti morti”), invece, a vincere saranno gli oligarchi americani. Perché controllano l’informazione e, soprattutto, la disinformazione. Perché i media al loro servizio raccontano una infinità di menzogne, riscrivono la storia passata, trasformano le guerre americane in “missioni di pace”, nascondono centinaia di migliaia di morti.
I giornalisti di regime riescono persino a tacere di fronte alle vergognose iniziative del canadese Trudeau che vuol togliere i figli a chi osa protestare contro di lui, dopo aver bloccato i conti bancari. E tacciono davanti all’esercito di clochard americani, di fronte alla povertà dilagante dove arriva lo stile di vita dei burattinai. Tacciono davanti al capillare controllo sociale applicato attraverso le nuove tecnologie.
Ma hanno gioco facile, perché la Russia non è in grado di rispondere. Non ha una controinformazione capace di contrastare le menzogne. Non ha uno stile di vita in grado di affascinare i non russi (e neppure molti russi, coinvolti in un patriottismo spinto all’eccesso per mascherare i troppi limiti interni); non è vincente nella musica, nell’arte, nella letteratura contemporanea; non esporta film di successo con una rappresentazione della realtà diversa da quella imposta dagli americani; non ha una moda rappresentativa che sia alternativa ai cappellini da baseball portati a rovescio, ai jeans strappati, alle scarpe da idioti, alle magliette Made in China ma con scritte in inglese; non ha industrie tecnologicamente avanzate se non nel settore degli armamenti; non ha una cucina da trasformare in un veicolo di affermazione russa nel mondo.
I burattinai americani, utilizzando i media di servizio, imporranno il cambiamento dei comportamenti alimentari per sostituire la cucina italiana e francese con piatti a base di cavallette e larve. Ed i servi si entusiasmeranno. Perché Nutriscore imporrà di rinunciare al vino per bere solo Coca Cola, vieterà l’olio di oliva da sostituire con il burro di arachidi, cancellerà i formaggi per obbligare al consumo di tofu. Ed i servi saranno felici. Anche in Russia, perché i missili non fermeranno l’invasione dello stile di vita voluto dagli americani.