La cultura è tornata ai livelli del 2019. Anzi, li ha superati. Per un bisogno assoluto o anche solo per dimenticare gli arresti domiciliari di massa e le menzogne dei sedicenti scienziati. E gli abbonati ai Musei di Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia stanno continuando a crescere in misura forse persino inaspettata. Alberto Garlandini, presidente dell’Associazione Abbonamento Musei delle tre regioni, però non si accontenta e punta a coinvolgere maggiormente le famiglie con i bambini piccoli. Perché insieme al latte materno è bello che inizino ad abbeverarsi alla cultura.
Per questo sono partiti i podcast che, attraverso 10 fiabe, racconteranno ai più piccoli altrettanti musei. Una sorta di fiaba della buonanotte. Ma ci saranno anche laboratori di disegno, sempre rivolti ai bambini, in collaborazione con una delle storiche aziende che facevano parte di quello che era il distretto delle penne di Settimo Torinese. Ed a trascinare e coinvolgere i disegnatori in erba sarà l’illustratore Boban Pesov che ha realizzato un’immagine dedicata proprio all’iniziativa (dimenticando che le regioni coinvolte sono tre e non solo Piemonte e Lombardia: ma la Valle d’Aosta è più interessata alle funivie che alla cultura..).
Le iniziative mirate alle famiglie sono numerose, e partono con un passaporto culturale che coinvolge le famiglie sin dalla nascita del bambino, in ospedale. Perché il benessere deve essere anche culturale. E poi i progetti per avvicinare i ragazzi ai Musei durante le vacanze estive, in collaborazione con la Compagnia di Sanpaolo e il Consorzio dei Xché.
Ovviamente tutta questa attenzione alle famiglie dovrebbe entusiasmare la Regione Piemonte che ne ha fatto un obiettivo fondamentale. Peccato che, trattandosi di cultura, non entusiasmi l’assessore che dovrebbe occuparsi del settore. E non è certo la prima volta.