Il lìder minimo sconfigge il comico e si prende il Movimento 5(mila) poltrone. Una fine scontata per chi era nato incendiario e si è subito adattato nel ruolo di pompiere. Di fronte allo scontro tra Grillo e Conte era apparso subito evidente che la maggior parte dei parlamentari ex grillini sognasse la normalizzazione. Basta con le scatolette di tonno da aprire, meglio dedicarsi al caviale da gustare insieme allo champagne.
In fondo era giusto così. La rivoluzione era fallita, se mai era stata tentata. Dunque dopo aver accantonato Casaleggio si poteva recuperare Casalino. Affidandosi a Conte e mandando in pensione Grillo. Senza neppure troppe difficoltà. Era stato il comico, d’altronde, a rimangiarsi tutte le dichiarazioni contro il Pd e a lanciare il progetto di un governo rossogiallo.

Il lìder minimo prosegue quella strada. Senza idee forti che vadano al di là di conservare la poltrona ad ogni costo. Ma facendo da stampella, se richiesti, al Pd. In parlamento e nelle amministrazioni locali. Non avendo una grande personalità, Conte sarà l’uomo perfetto per ogni stagione. Pronto a cancellare il limite dei due mandati per i suoi sostenitori, pronto a votare per le leggi liberticide del Pd, pronto a contestare il governo per una riforma della giustizia che osa ridurre di una frisa lo strapotere dei magistrati.
Un lìder minimo banderuola. Perfetto per la nuova fase dei pentapoltronati. E Beppe? Potrà godersi ville e famiglia, ricomparendo ogni tanto per qualche provocazione. Tanto per ricordare al mondo di essere ancora vivo.
1 commento
Giuseppe Conte vuole dimostrare agli Italiani che cercherà di imitare Enrico Letta , come presidente di un partito che sarà destinato a perdere sempre più consensi.
Questi personaggi sono due esempi di come si possa fare sempre peggio ed affossare i partiti.
Senza progetti e senza capacità si portano i partiti allo sfacelo.
Perdere voti sarà il loro risultato sicuro.