I sondaggi politici spesso sbagliano. Però gli andamenti di massima dei singoli partiti sono abbastanza evidenti. Soprattutto quando le elezioni amministrative confermano un trend in linea con quello ipotizzato dagli istituti di ricerca. Eppure i partiti ne prendono atto ma non fanno assolutamente nulla per invertire la tendenza. Atteggiamento curioso.
La Lega, ad esempio, ha visto il proprio consenso precipitare. Dimezzarsi, poi ridursi ulteriormente a poco più di un terzo rispetto ai massimi raggiunti solo pochissimi anni orsono. Con una leggera risalita ma che ipotizza comunque consensi ridotti a metà dei tempi d’oro. Una caduta iniziata con il suicidio politico del Papeete, ma che si è accentata per numerose altre cause, senza che si assistesse ad un briciolo di autocritica o ad una correzione di rotta. Così è, se vi piace. E se non vi piace, chissenefrega.
Non una parola sulle scelte sbagliate dei candidati; sulle scelte disastrose degli assessori; sui gravissimi errori di comunicazione; sull’arroganza nei confronti della propria base; sulla lontananza dei vertici e di chi, miracolato, si è sentito parte di un’élite mentre restava lo sfigato di prima ma con un ricco stipendio. La base non sopportava Draghi e la sua corte, il vertice continuava ad omaggiare Sua Mediocrità.
Ed a livello locale era pure peggio. Con nomine per “tener buoni” gli avversari, seguendo le politiche imposte da una sinistra sconfitta nelle urne. Bollando come “ingenerose” le sacrosante proteste della propria base. Ora, però, gli “ingenerosi” sono richiamati alle urne. Perché è l’unico diritto concesso da un vertice rinchiuso nelle sue stanze di piccolo o grande potere. Gli “ingenerosi” dovrebbero votare ancora una volta sulla base della fiducia. Di una fiducia ampiamente delusa. Magari per gli stessi personaggi che tanto male si sono comportati. Votare sulla base di nuove promesse, sapendo che non verranno mantenute.
Oppure votare “contro”. Unica motivazione rimasta. Contro Letta, Calenda, Giggino Di Vano, Speranza, Bonino. Per ritrovarsi, dopo, con politici che cercheranno di accordarsi con Letta, Calenda, Bonino, Giggino..