Geni del male o freddi sadici capaci di qualunque atto immondo, questi sono i serial killer o assassini seriali. Mostri come Jeffrey Dahmer, Ted Bundy, Charles Manson sono esistiti ed esistono in Italia. La storia della nostra Repubblica è stata irrimediabilmente macchiata da molti assassini seriali, che agirono soprattutto tra gli anni ’70 e gli anni 2000. Alcuni sono stati fortunatamente incarcerati, altri non sono mai stati trovati.
Ecco quali sono gli assassini seriali italiani più prolifici e più efferati che hanno terrorizzato l’opinione pubblica del Belpaese e non solo.
Leonarda Cianciulli, la spietata saponificatrice di Correggio
Nata a cavallo tra i due secoli, Leonarda Cianciulli si trasferì con il marito a Correggio (RE) da Potenza. La storia di Leonarda si intreccia con immagini di magia e di esoterismo. La spietata assassina si guadagnava da vivere come bambinaia e come sensitiva, leggendo il futuro e togliendo il malocchio. La svolta avvenne tra il 1939 e il 1940, quando dal suo paese scomparvero 3 donne. Una volta messa alle strette dalla polizia, Leonarda confessò di averle tratte in inganno e uccise per trarne sapone. La saponificatrice, come venne rinominata, passò 3 anni in un manicomio e 30 anni in carcere.
Il mai identificato mostro di Udine
Il mostro di Udine, come venne identificato dall’opinione pubblica, uccise in totale 14 donne. La prima vittima nel 1971, Irene Belletti, assassinata a colpi di coltello e ritrovata senza vita nella sua automobile nei pressi della stazione. Un assassino che agiva nelle notti di pioggia, infierendo sulle sue vittime con un’iconica firma: un taglio a forma di “S” dallo sterno al pube. Una lacerazione simile a quella praticata dai ginecologi negli anni’ 50, un dato che portò gli inquirenti a pensare che l’assassino appartenesse alla borghesia. Tuttavia, l’ipotesi non fu mai confermata e l’assassino mai ritrovato.

Il predatore del treno: Donato bilancia
Donato Bilancia uccise 17 persone a cavallo tra il 1997 e il 1998 in Liguria e in basso Piemonte. In un arco piuttosto breve – 6 mesi – questo serial killer italiano si dedicò ad uccidere donne e prostitute a bordo di treni. Giorgio Cantanaro fu la prima vittima di Bilancia e morì soffocato con del nastro adesivo. Una morte confessata da Donato dopo essere stato disonorato e truffato al tavolo da gioco. Condannato a 13 ergastoli, è morto lo scorso dicembre dopo aver contratto il Covid-19.
Gianfranco Stevanin, un sadico omicida
Uno degli assassini più temuti fu Gianfranco Stevanin, ex agricoltore di Verona. Noto come il mostro del Terrazzo, uccise 3 donne e nascose i cadaveri in uno dei suoi poderi. Una volta scoperto l’orrore, la polizia rinvenì decine di oggetti sessuali e un migliaio di foto pornografiche. Sono attribuiti attualmente a Stevanin 6 omicidi, compiuti tutti nel 1994. L’assassino veronese confesserà di non aver ucciso le sue vittime con premeditazione, ma secondo la ricostruzione sarebbero morte durante rapporti sessuali estremi o per overdose.
I Ludwig, gli assassini dalla firma inconfondibile
Tra il 1977 e il 1984 due killer terrorizzarono con la loro firma l’Italia intera: i Ludwig. Marco Furlan e Wolfgang Abel uccisero 15 persone in Veneto, scegliendo i malcapitati tra preti, omosessuali, prostitute e senzatetto. L’obiettivo sadico di questi serial killer era la voglia di ripulire il mondo da tutto ciò che era “deviato“. Vennero arrestati dopo un tentativo sventato di incendiare una discoteca di Melmara di Castiglione. Il dettaglio più inquietante è che tuttora Abel è in semilibertà, mentre Furlan è a piede libero.
Maurizio Minghella, il mostro del Valpolcevera
Conosciuto dall’opinione pubblica come il mostro del Valpolcevera, Maurizio Minghella è accusato di aver ucciso 5 donne tra la primavera e l’autunno del 1978. L’ex pugile venne condannato a 131 anni di carcere dopo aver commesso altri 10 omicidi ai danni di prostitute tra il 1996 e il 2001, quando si trovava in stato di semilibertà. L’ultima vittima di Minghella, Floreta Islami, fu strangolata e perse la vita a Rivoli. Il caso venne risolto nel 2017 grazie ai risultati delle analisi che confermarono la corrispondenza con il profilo genetico del mostro del Valpolcevera.

Il serial killer di bambini: Luigi Chiatti
Luigi Chiatti fu chiaramente l’assassino che sconvolse maggiormente il Belpaese. Il mostro di Foligno, così denominato, si macchiò di due macabri e subdoli delitti ai danni di due bambini, di rispettivamente 4 e 13 anni. La prima vittima nel 1992 fu Simone Allegretti, strangolato e poi ferito a morte con due coltellate alla gola. In seguito, nel 1993, toccò a Lorenzo Paolucci. Il tredicenne venne finito con 6 fendenti. Il peggio fu che Chiatti sfogò la propria perversione sessuale sul corpo esanime del ragazzino, per poi gettarlo dalla finestra. Il cacciatore di bambini venne identificato dalla polizia e condannato a 30 anni di reclusione. Dal 2015 Chiatti è rinchiuso in una Rems perchè considerato “ancora pericoloso”. Lo stesso mostro di Foligno dichiarò:
“Se esco, ucciderò ancora”
Luigi Chiatti
Marco Bergamo e la Bolzano del terrore
Un operaio dalla vita piuttosto tranquilla fu il volto di una serie di efferati omicidi compiuti tra il 1985 e il 1995 a Bolzano. Le vittime erano tutte ragazze giovani, tra cui la sua vicina di casa appena quindicenne. Bergamo uccise Marcella Casagrande, la sua prima vittima, senza rimorso. Un assassino dalla forte tendenza sadica verso il genere femminile, scatenata dall’asportazione di un testicolo che lo portò all’impotenza sessuale. L’assassino di Bolzano venne condannato all’ergastolo 4 volte e a 30 anni di carcere per 5 omicidi accertati.
Milena Quaglini, una serial killer senza rimorso
Ecco un chiaro esempio che scardina la credenza comune per cui le donne sarebbero meno pericolose degli uomini. Milena Quaglini, classe 1957, uccise due uomini nell’arco della sua vita. Un’esistenza, quella di Milena, non facile che la porterà da vittima a carnefice. Un padre padrone dedito alla violenza e due mariti che la stuprarono, fecero da apripista ai suoi omicidi. La donna morirà in cella dopo essersi tolta la vita con dei pezzi di lenzuolo.
Il mostro di Firenze: il caso che ha sconvolto l’Italia
Gli orrori commessi dal Mostro di Firenze segnarono per sempre l’immaginario italiano. Per 17 anni il mostro imperversò nelle campagne toscane, attaccando 8 giovani coppie appartate in macchina tra gli alberi. Questa serie di delitti portò a diversi nomi. Il primo, e più noto, indagato fu Pietro Pacciani, un omuncolo di campagna che avrebbe commesso gli omicidi con la collaborazione dei suoi “amici di merende”. Nonostante Pacciani fosse l’indagato perfetto, dal momento che aveva più volte abusato delle due figlie, morì alla vigilia della sentenza. Le indagini portarono ad incriminare la compagnia di guardoni, composta da Mario Vanni e Giancarlo Lotti. Di fatto, la vicenda del mostro di Firenze fa tutt’oggi scalpore e in molti sono convinti che il serial killer sia ancora a piede libero.