La grande esperienza italiana nella ricostruzione sarà messa a disposizione di Zelensky per rifare l’Ucraina al termine della guerra. Giorgia Meloni ha assicurato il folle di Kiev sul pieno sostegno italiano non solo per la fornitura di armi ma anche per la fase successiva. Chissà se al pazzo sono brillati gli occhi, pensando agli enormi affari legati alla corruzione che ha persino indignato un’Unione europea alle prese con gli scandali delle tangenti.
O forse a Zelensky è venuto da ridere, considerando i tempi italiani per la ricostruzione dopo i vari terremoti, con la miracolosa eccezione del Friuli.
Sicuramente non hanno riso gli italiani che si sono visti scippare il superbonus e che ora hanno capito che i soldi negati agli italiani saranno regalati agli ucraini. E il buco di bilancio utilizzato come alibi per punire gli italiani? Lady Garbatella se lo è dimenticato, arrivando a Kiev. I soldi per far contenti i padroni di Washington ed il loro fantoccio in Ucraina si trovano senza problemi.
D’altronde la destra fluida di governo potrà beneficiare del sostegno padronale e, di conseguenza, dell’appoggio dei media che appartengono ai medesimi padroni. Perché, ovviamente, parte dei soldi regalati all’Ucraina finiranno nelle tasche delle imprese italiane impegnate nella ricostruzione. Con alcune differenze, sostanziali, rispetto al superbonus. Perché la stragrande maggioranza dei lavoratori impegnati nella ricostruzione sarà ucraina e non italiana. Dunque i soldi dei contribuenti italiani non saranno utilizzati per i lavoratori del nostro Paese. E lo stesso varrà per i materiali.
Senza dimenticare che tutte le risorse impegnate per Zelensky e Biden saranno sottratte agli indispensabili investimenti in Italia. In pratica pagheremo le tasse per impoverire gli italiani ed arricchire qualche imprenditore nostrano e, soprattutto, i tanti funzionari ucraini che sono accusati di corruzione nel loro stesso Paese.
1 commento
Sottoscrivo tutto ma per pietà lasciate stare la Garbatella.