Camillo Davigo e Christian Solinas hanno qualcosa in comune. Il primo, magistrato, è sostanzialmente convinto che gli italiani onesti siano solo dei colpevoli in attesa di commettere un reato. Il secondo, governatore della Sardegna, pensa che tutti siano contagiati sino a prova contraria. I disastri provocati dalla magistratura italiana sono noti a tutti. I disastri dell’ordinanza sarda, entrata in vigore ieri, non tarderanno a manifestarsi.
Ovviamente Solinas ha tutto il diritto, e forse il dovere, di tutelare il suo popolo anche attraverso controlli e tamponi. Ma è il corollario che è assurdo. Dunque, il governatore ha deciso venerdì sera che chi arrivava in Sardegna da lunedì doveva avere un certificato di negatività al Covid. Cioè i turisti che avevano prenotato, da tempo, un viaggio nell’Isola avrebbero dovuto correre a farsi fare un tampone nel fine settimana. Tanto sono Asl altrui, mica si preoccupa Solinas. Se non ci sono riusciti, possono sbarcare in Sardegna ma devono arrangiarsi a trovare un centro prelievi entro 48 ore.
Il turista che ha pagato il viaggio in traghetto a peso d’oro, il volo come un gioiello e magari un’auto a noleggio come se dovesse acquistarla, non si lancerà dunque in spiaggia o non si dedicherà allo studio di un nuraghe, ma andrà alla ricerca di un centro medico. Farli in porto o in aeroporto, i tamponi? No, troppo faticoso. Ma l’odissea non finisce qui. Ottenuto il diritto al tampone, il turista dovrebbe rinchiudersi in casa, o in hotel, in attesa dell’esito. Tutti malati a prescindere, poi si vedrà.
E chi ha organizzato un tour, a prezzi assurdi, che fa? Rinuncia in attesa del responso. Se aveva prenotato solo la prima notte in hotel, magari carissimo, per poi girare la Sardegna in strutture più economiche, che deve fare? La differenza di prezzo la mette Solinas? L’auto già pagata per muoversi, viene rimborsata dalla Regione se resta ferma? E se gli esiti tardano e la vacanza finisce, chi restituisce i soldi al turista confinato in casa? E può ripartire (per sempre, ovviamente) anche senza risultati di negatività?
L’assurdità del provvedimento è evidente. Poi Solinas può anche aver ragione quando si lamenta di una campagna mediatica contro la Sardegna. I contagiati al Billionaire erano la metà di quelli indicati dai giornali che, negli stessi giorni, hanno ignorato un focolaio di contagi 4 volte superiore in una discoteca di una regione “rossa”. Una famiglia sarda si è vista negare l’accesso ad uno zoo laziale per paura che infettasse gli animali. Comprensibile la rabbia del governatore. Che, però, dovrebbe chiedersi come mai la Sardegna non sa comunicare. E magari potrebbe degnarsi di far qualcosa in tal senso. Perché rinunciare al turismo di settembre, con ristoranti chiusi e barche che se ne vanno, non pare una grande strategia comunicativa e promozionale.