Giuseppe Del Ninno, giornalista, scrittore, traduttore, è uno dei maggiori rappresentanti della Destra culturale italiana. Fondatore, insieme a Marco Tarchi della Nuova Destra, si è distinto negli anni per le sue recensioni di film in chiave non conformista. Memorabile è il suo “Ecce Alien”, pubblicato nel 1981 dalle Edizioni 7 Colori di Catanzaro, nel quale, per la prima volta, il cinema veniva preso in considerazione dal punto di vista della Destra intellettuale, sulla scia di quanto era già avvenuto – ma in modo meno pregnante – sulle pagine di periodici quali Il Borghese e La Voce della Fogna.
Qualche settimana fa la casa editrice Solfanelli di Chieti ha dato alle stampe l’ultima fatica di Del Ninno dal titolo “La vita quotidiana al tempo del coronavirus” (pp. 171, 12,00€).
Si tratta di un vero e proprio diario redatto dall’autore nel corso di quello che noi, a posteriori, chiameremmo la “prima fase della pandemia”. Infatti, quello che doveva essere un instant book sul periodo che ci ha costretti a casa in quelli che si possono definire “arresti domiciliari sanitari”, si è già trasformato in un documento storico dell’anno terribile 2020. D’altra parte Del Ninno non poteva certo sapere, quando alla fine dello scorso anno ha chiuso il libro, che la pandemia avrebbe ripreso energia. Lo dimostra la data di pubblicazione che risale al gennaio 2021.
È tuttavia stimolante leggere queste pagine nelle quali si possono ritrovare tutte le ansie, per non dire le paure, le incertezze e le riflessioni che tutti, in un modo o in altro, abbiamo vissuto circa un anno fa.
Sembra che sia passata un’eternità da quei mesi tremendi, quando i vaccini erano solo una speranza, quando il confinamento domiciliare era ferreo e si esponevano dai balconi striscioni pieni di fiducia, che poi scolorirono insieme alle scritte “andrà tutto bene”. Pertanto avventurarsi tra le pagine di questo agile volumetto può essere utile per guardarci allo specchio allo scopo di rivedere noi stessi non più tardi di pochi mesi fa. Perché le sensazioni, i sentimenti, i disagi, i problemi che l’autore ha annotato giorno per giorno sono gli stessi che abbiamo vissuto e subito noi.
Se poi vorrete ritrovare il Del Ninno recensore di film, consigliamo “Piombo, sogni e celluloide – Gli anni settanta, ottanta e novanta al cinema” pubblicato da OAKS Editrice nel 2018. Scoprirete, o ri-scoprirete, un lungo elenco di pellicole che hanno fatto storia in un periodo in cui il cinema era davvero in grado di smuovere le coscienze e di modificare il modo di sentire e di vedere le cose. Un potere che oggi non ha più, complici i nuovi strumenti multimediali che hanno messo alle corde la Settima Arte, dai social alle serie televisive. Per altro vengono analizzate alcune dei lungometraggi più importanti del periodo che, almeno in Italia, fu definito “Gli Anni di Piombo”, e che pur essendo slegati dalla nostra realtà, quando erano prodotti a Hollywood, sono purtuttavia riusciti a segnare e a scandire anche per noi quegli anni terribili.
A margine consigliamo di seguire Del Ninno anche sul blog barbadillo.it, sul quale si possono leggere i suoi commenti mai banali sulla nostra attualità politica e culturale.