Il ministero della Salute chiarirà come funzionerà l’accoglienza degli ucraini in Italia sotto il profilo sanitario. L’Italia sta già accogliendo i primi rifugiati e il rischio di una ripercussione sulla curva dei contagi è reale. Secondo gli esperti. L’Ucraina è il Paese meno vaccinato d’Europa.
Ovviamente ai rifugiati che arrivano in Italia in fuga dalla guerra in Ucraina non sarà richiesto il Green pass rafforzato, cioè quello che prevede l’avvenuta vaccinazione anti Covid o la guarigione. La conferma arriva dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che, nel corso della trasmissione a Radio1, ha anticipato le prime indiscrezioni su una circolare del ministero su come sarà organizzata l’accoglienza degli ucraini dal punto di vista sanitario. Sileri ha chiarito che la stessa condizione di rifugiato: «consente l’accesso alla nostra sanità». Il vaccino sara gratuito e vi sarà la possibilità di sottoporsi alla vaccinazione che resta facoltativa anche nel caso dei rifugiati. Uno dei problemi è che molti profughi non sono disposti a vaccinarsi. Un dato allarmante perché solo il 35% degli ucraini ha completato il ciclo vaccinale.
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, pone l’allerta su una eventuale nuova ondata del virus poiché «Vi è un’alta circolazione del virus, una bassa copertura vaccinale (inferiore al 40%), condizioni socio-economiche precarie, nessuna attenzione alle misure di protezione, condizioni climatiche di inverno pieno con maggiore possibilità di assembrarsi in luoghi chiusi».