Le porte girevoli del centrodestra non si fermano mai. D’altronde anche i travasi degli elettori non conoscono sosta, come evidenziato dai vari sondaggi. La somma complessiva dei tre partiti maggiori (Lega, Fdi e Fi) con l’aggiunta dei portatori di borraccia quali Toti e Lupi, non varia mai di molto. Mentre cambiano le percentuali delle singole formazioni, a dimostrazione dei mutamenti di umore dei potenziali elettori. Dunque non stupisce più di tanto che anche gli eletti cambino casacca, visto che ormai le ideologie sono state scordate ed i programmi sono una sequela di banalità intercambiabili.
Così si accentua la fuga verso Fdi, visto che i sondaggi danno in crescita il partito di Giorgia Meloni ed in calo quello di Salvini. Però non ovunque. Dipende dall’andamento locale, dai comportamenti dei vertici, dai rapporti personali. Basta una promozione negata, uno strapuntino di sottogoverno promesso, una nomina assicurata ad un amico o famigliare e l’eletto decide se andare o restare. Motivazioni politiche? Mai. Calciomercato, campagna acquisti.

E poi ci sono le incognite, gli arrivi da partiti esterni che complicano la situazione. Perché i nuovi arrivati vanno sistemati, ed in posizioni di prestigio. Scavalcando vecchi iscritti (no, definirli “militanti” non è quasi mai il caso) che, ovviamente, si arrabbiano per la mancanza di coerenza e di rispetto. E se ne vanno in cerca di miglior accoglienza.
Gente che va, gente che viene. Però si creano, inevitabilmente, tensioni tra quelli che dovrebbero essere alleati. Lo si è visto con gli insulti volati a Trento di fronte all’ennesimo caso di voltagabbana. E si creano tensioni anche all’interno dei partiti che perdono rappresentanti nei consigli comunali, regionali, in Parlamento. Ogni uscita rappresenta un atto di accusa nei confronti del leader locale che non è stato capace di risolvere le difficoltà interne.
Per eliminare il problema qualcuno ha proposto di introdurre il divieto di cambio di casacca. Ma forse sarebbe più semplice introdurre l’obbligo di politica. Quella cosa strana che tutti i partiti paiono aver dimenticato.