A seguito dell’articolo sul Festival Ideario, pubblichiamo un intervento del creatore dell’iniziativa, Fabio Meloni. Con la speranza che altri intellettuali vogliano confrontarsi sui temi proposti da Meloni.
Caro Augusto,
innanzitutto grazie per aver dato spazio al Festival culturale “Ideario 22”, evento di due giornate che, per la prima volta a Cagliari, ha visto un dibattito non conformista con tanti protagonisti di ottimo livello.
Come hai sottolineato, quando ho pensato di organizzare questo Festival, che proponesse una visione differente e plurale, alternativa rispetto al pensiero unico e dominante, ho immaginato di far diventare Cagliari un cantiere per la produzione di idee, di visioni e di proposte, trovando nella disponibilità del sindaco Truzzu, e del suo staff, le condizioni ideali, anche di libertà, per dar vita ad un appuntamento culturale ricco di spunti, che ha avuto anche un positivo riscontro di pubblico. Partecipazione che va assolutamente recuperata per riabituarci a questi appuntamenti, dopo anni di dibattiti virtuali.
Ampio spazio è stato riservato anche alla promozione dei libri che rappresentano un intramontabile strumento per la diffusione della cultura, potendo contare anche su realtà editoriali che da anni offrono, seppure nella penuria dei mezzi a loro disposizione, proposte meritevoli di adeguate vetrine.
Ti sei dimostrato un abile ‘collega visionario’ quando hai scritto che vorrei portare l’intera Sardegna al centro
della scena culturale nazionale, trasformandola in un’isola-laboratorio, luogo di incontro, di scambio e di contaminazione culturale, con diversi appuntamenti che creino una rete di eventi in diversi territori dell’Isola e che
possano attrarre le migliori energie dell’area non conformista. Nella convinzione che la cultura rappresenti una ricchezza fondamentale per qualsiasi comunità, oltre che una garanzia concreta di sviluppo e anche di crescita economica per un Popolo che guarda al futuro con fiducia.
Un progetto culturale coraggioso che, in questa nuova stagione, sia di sostegno alla politica non solo per proporre una visione differente e plurale, alternativa al pensiero unico e dominante, ma anche per formare classi dirigenti adeguate, pronte ad avviare un periodo di discontinuità totale anche nel campo culturale. Come aveva ben cominciato Marzio Tremaglia, nel suo ruolo di assessore alla Cultura della Regione Lombardia, sempre fedele e attento a valori e idee, senza mai rinunciare alla sua identità, senza pentimenti e tentennamenti, consapevole
che non fosse sufficiente conquistare il potere, ma che fosse indispensabile realizzare un percorso culturale di rafforzamento del consenso elettorale.
Dopo decenni di dominio della sinistra è giunto il momento di scardinare questa egemonia, che da tempo si è trasformata in un sistema di potere in tutti i settori, dalla cultura all’informazione, dall’editoria alla scuola, dalle università alla tv, dalla musica al cinema. E’ nota la loro abilità, nell’indifferente complicità di chi avrebbe dovuto contrapporsi, di creare reti, di attivare circuiti che si autoreplicano e si sostengono a vicenda, protetti nei giornali, nelle reti radiotelevisive, nelle case editrici, nei festival culturali e nei premi letterari.
Si tratta di una “sfida sicuramente improba”, come scrivi, e non so se, e quando, si potrà vincere, ma va certamente combattuta, sperando di non trovarsi soli dopo i primi passi di questo lungo cammino, che, tra le tante altre auspicabili iniziative, dovrà portare a “Ideario 23”.
Potrebbe sembrare superfluo sottolineare (ma repetita iuvant) che la Politica deve credere in queste iniziative, anche senza ‘targhe partitiche’, e perciò rendersi disponibile a sostenerle, creando un tessuto fertile di dibattito e di confronto su qualsiasi tema riguardi il futuro della Nazione, senza l’ossessiva preoccupazione delle critiche nei confronti della propria identità culturale.
Fabio Meloni (giornalista e direttore artistico di “Ideario 22”)
P.S. = Le registrazioni del festival sono on line nella pagina Facebook “Ideari