“Un cantiere per la produzione di idee, di visioni geopolitiche e di proposte”. Fabio Meloni – creatore di Ideario 2022, la manifestazione che ha portato Cagliari al centro della scena politica e culturale nello scorso fine settimana – non si accontenta, giustamente, del successo ottenuto e punta a trasformare la Sardegna nel laboratorio per una politica davvero nuova, libera dai condizionamenti che, a destra, fanno abortire anche i progetti più intelligenti e coraggiosi.
Una sfida sicuramente improba. Ma che Meloni (nessuna parentela..) può vincere perché non solo ha le doti indispensabili per organizzare eventi di successo ma può contare su un una serie lunghissima di intellettuali al di fuori dalla palude mefitica della politica di palazzo. Persone di qualità, di grande competenza, che operano nei più diversi ambiti professionali. In grado di produrre ciò che immagina Meloni: analisi e proposte in campo geopolitico, giuridico, militare, economico, sociale, sportivo, artistico, musicale.
Dunque, per l’edizione di Ideario 2023 ci sarà solo l’imbarazzo della scelta del tema principale della manifestazione, del fil rouge che dovrà collegare i dibattiti, le presentazioni di libri, le proposte. E sarà anche la cartina di tornasole dell’interesse, vero o di facciata, di un governo di destracentro che ha avuto l’alibi della fretta nella presentazione della modestissima manovra economica di quest’anno. Ma che, prima o poi, dovrà far conoscere le linee guida di un programma che non sia solo la brutta copia del peggior draghismo. Che vada oltre il più squallido servilismo in politica estera, che abbia un briciolo di coraggio e di visione in ambito culturale, che superi i vergognosi condizionamenti in campo sportivo.
Indubbiamente Fabio Meloni potrà agire senza ostacoli nel creare quella rete indispensabile per passare dalle tante individualità di qualità ad un sistema complesso in grado di offrire un progetto alternativo per un nuovo modello di società. L’unico problema è la presenza di troppe “prime donne”, ma si può superare. Le difficoltà, vere, sono quelle pratiche. A partire dai costi di una iniziativa in Sardegna, isola penalizzata da collegamenti ed infrastrutture con prezzi eccessivi. Ma anche in questo caso si potrà valutare se le promesse per collegare la Sardegna al Continente a costi decenti era solo una chiacchiera pre elettorale o se avrà seguito.
E poi i finanziamenti per la realizzazione di un laboratorio di idee che operi tutto l’anno e non si riduca ad una passerella di un paio di giorni. Finanziamenti per una visione nuova o per garantire il gettone di presenza ai soliti noti che non infastidiscono il manovratore? Fabio Meloni sa perfettamente quale meta intende raggiungere. Ma il suo coraggio rischia di spaventare qualcuno.
1 commento
L’accenno a questo argomento inserito dal nostro Primo ministro nel discorso di insediamento, credo sia il vero motivo del furore della Francia … altro che migranti