Rialto, provincia del Bangladesh. Uno dopo l’altro gli storici banchi di frutta e verdura di questa storica zona di Venezia passano di mano e vengono rilevati da commercianti del Paese asiatico.
D’altronde i mercati rionali – anche nella città più bella del mondo – servono per rifornire i residenti, non i turisti.
Soprattutto se si tratta di mercati veri, alimentari e di piccoli oggetti per la casa. Ma oggi, grazie a politiche demenziali, i veneziani non possono più vivere a Venezia e, di conseguenza, una città per turisti non ha più bisogno dei banchi del mercato.
I commercianti del Bangladesh dimostrano un coraggio encomiabile ad acquistare i banchi ed a provare a resistere.
Ma per quanto? Una città che, per denaro, ha scelto di suicidarsi e di trasformarsi in un parco di divertimenti per turisti possibilmente stranieri e preferibilmente ignoranti, può ancora avere un futuro che non sia solo una buffonata?
La lotta contro le grandi navi che sfilano davanti a San Marco sarà vittoriosa solo perché i ragionieri hanno deciso che i rischi di danni sono eccessivi con costi che superano gli incassi.
Intanto qualcuno sogna già di trasformare l’area industriale di Marghera in una riproduzione di Venezia. Totalmente finta, ma a costi inferiori. Perfetta per i turisti yankee.
D’altronde ci sono grandi alberghi messicani che ospitano nella propria struttura la ricostruzione della piramide di Chichen Itza, perfetta per evitare agli ospiti nordamericani la fatica della trasferta e la visita in mezzo ad altri turisti.
Tanto per i visitatori ciò che conta davvero, a Venezia, è la foto ricordo di San Marco da pubblicare su Facebook e Instagram, un oggettino Made in China ma con una gondola e poco altro. Tutte cose che si possono replicare a Marghera. Con una finta piazza, un finto ponte di Rialto, tanti oggettini fintamente tipici.
In fondo quanti sono i turisti che conoscono davvero qualcosa di Venezia?
La storia dei Dogi, l’espansione militare e commerciale, i rapporti con la Sublime Porta, con Firenze, con Roma? Goldoni, Casanova, la grande pittura, i rapporti con la terraferma o con l’altra sponda dell’Adriatico?
E l’ignoranza vale per i turisti italiani come per gli stranieri.
Conta solo esserci, fotografarsi. Ma la Venezia vera vale come quella finta ipotizzata a Marghera. Ed i fruttivendoli del Bangladesh possono sempre trasferirsi da Rialto a Mestre, a Marghera, dove conviene di più.
Photo credits by Maria Infantino