“Scusi prof… posso chiederle un consiglio?”
Non sono in aula. Ma nel corridoio, lungo, freddo e grigio. E sto per andarmene. Il mio orario è finito. Però…
“Ah, è un consiglio personale…nun c’entra con la scuola…” un consiglio personale? Non è dal Boro chiedere qualcosa di personale. Alla fin fine, fa tanta scena, ma di se stesso non parla mai…
Dimmi.
Stranamente impacciato. Struscia un piede a terra. Non sa dove mettere le mani. Abbassa lo sguardo…sembrerebbe addirittura timido..
“Ecco prof. C’è la (e qui fa il nome della glaucopide) che a me me piace tanto. Proprio un casino…”
Beh, non era difficile capirlo. E allora?
Adesso addirittura arrossisce.
“Ecco è che lei nun me se fila proprio… O meglio, me dice sempre che so’ na mezza bestia…” mi viene da sorridere.
Beh è generosa. Tu sei una bestia intera. Non mezza…
“Dai prof! Nun me piji per er c***. Io ce sto davvero a morì dietro…”
D’accordo. Ti sei innamorato. Normale alla tua età. Ma io che c’entro?
“Beh, ecco, volevo dì…me può aiuta’… Intendo, lei sa tante cose…”
Beh, forse ne so. Ma di letteratura… Non faccio il maestro d’amore…
(rido. Ma lui mi guarda serio serio)
“Vabbè proffe… Però lei conosce tutta quella robba. L’Ovidio, er Dante, er Petrarca… Nun me possono servì pe’ conquistare lei? A lei ste robbe, er corteggiamento, le parole dolci, je piacciono un frego… Ma io no so bono ad usarle…so proprio na bestia in questo. Ma mica è tutta colpa mia. Nessuno m’ha mai insegnato… ”
Lo guardo. Sarà pazzesco ma mi fa quasi…tenerezza. Penso alla glaucopide… raffinata, delicata, quasi eterea. Sembra la favola della Bella e la Bestia. Però, se non ricordo male…è una favola a lieto fine.
Vedi, io non posso dirti o insegnarti come…conquistarla. Non sarebbe corretto. E non so neppure se ne sarei in grado. Però posso dirti una cosa. Tu non devi fingere di essere ciò che non sei. Coatto, anzi Boro sei e tale devi restare. Ma…c’è modo e modo di essere Boro. Perché certi aspetti di te sono convinto che le piacciano…
(e qui lui si apre in un sorriso radioso)
ma altri la urtano. Anzi la mettono in imbarazzo. E la fanno vergognare.
Per cui devi lavorare su questo. Devi limare ciò che sei. Un pupazzo, una statua ancora grezza. Devi assumere una forma. Contenere certi eccessi. Addolcire certe asperità…
“Ma perché prof… Per conquistare na donna se deve sempre cambià?” bella domanda. Difficile rispondergli. Anche perché non sono sicuro di conoscere la risposta. Comunque..
Cambiare… Direi di no. O meglio non deve essere qualcosa, un cambiamento che ti venga imposto dall’esterno. Non funzionerebbe. Tuttavia quando incontri una donna, nel tuo caso una ragazza, e ti innamori sul serio (e qui il Boro arrossisce sul serio) in te cambia qualcosa. Perché si ridestano emozioni, sentimenti, pensieri che già c’erano. Ma che non avevi mai provato. Anzi, che non sapevi nemmeno di avere…
E vedrai che sarà così sempre. Ogni volta che ti innamorerai sul serio. Perché ogni amore è diverso. Ogni amore ti permette di conoscere te stesso. Ciò che realmente sei.
Faccio una pausa. Accidenti… gli ho addirittura messo una mano sulla spalla con fare paterno. E lui si beve le mie parole come mai ha fatto in classe…
Vedi…Non esiste davvero un manuale per conquistare le ragazze. Non vi è alcuna ricetta infallibile. Tanto più se di una ragazza, di una donna ti innamori davvero. Il che ti rende, inevitabilmente, più vulnerabile. Meno lucido…
Esiste, però, un, diciamo così manuale d’amore. Ovvero libri che ti possono insegnare non ad amare e conquistare, ma come affrontare il tuo essere innamorato. Come trarne un insegnamento. Una migliore conoscenza di te stesso…
“Si proffe…ma io vorrei..” lo fermo con un gesto della mano.
Certo, so cosa vorresti. Ed è normale. Essere corrisposto da lei. Ma questo non dipende da te. Tu puoi solo cercare di fare emergere le emozioni nuove che provi grazie a lei. E dare loro forma. Parole, gesti. Poi starai a vedere. Ma fino a che le mascheri dietro al tuo solito atteggiamento strafottente….beh, vai tranquillo che non batti chiodo.
Guardo l’ora. Ormai il bus l’ho perso. E lui quasi tutta la lezione di scienze.
È il caso di tornare in classe, mi pare…
“OK prof. Grazie. Magari se ne parla ancora se non disturbo… Intanto… Senta, sono ridicolo se domani Le porto na rosa? A Lei le rose piacciono un frego…”
Sorrido.
No, non sei ridicolo. Vai tranquillo. Sono convinto che apprezzerà…