Nel quinto ottavo di finale, il Messico prova ad aggredire ma il Brasile è consapevole della sua superiorità e non si fa intimorire. Le squadre mettono in campo tecnica e velocità per uno spettacolo piacevole e divertente.
Intorno alla metà del primo tempo i Brasiliani si rendono pericolosi con un paio di azioni insistite in area. La gara, però, si mantiene in sostanziale equilibrio fino al riposo, malgrado la differenza di blasone tra le due nazionali.
Al rientro i Brasiliani sembrano intenzionati a chiudere la pratica al più presto, e infatti dopo cinque minuti Neymar (che sarà pure insopportabile, ma è senza dubbio un grande giocatore) sale in cattedra e porta in vantaggio i Verdeoro.
Il Messico non si arrende, ma manca di un centroavanti degno di questo nome che possa finalizzare le rare azioni offensive. Così i Brasiliani controllano e proteggono il risultato in tutta tranquillità.
E mentre sembra che la partita si stia avviando stancamente alla fine, a due minuti dal 90mo Firmino, appena entrato, segna il 2-0 su assist del solito Neymar. Nel recupero il Messico vorrebbe almeno il gol della bandiera, ma non c’è niente da fare .
Senza affanni e secondo pronostico il Brasile accede ai quarti. Dove troverà il Belgio che, a 4 secondi dai supplementari trova la rete del 3 a 2 contro un Giappone coraggioso che era stato in vantaggio per 2 a O.
Forse il Belgio ha sottovalutato i nipponici che hanno regalato una delle partite più divertenti di questo mondiale deludente e con poco gioco. Ma la stazza fisica ha penalizzato il Giappone, praticamente inesistente sulle palle alte. Non a caso i primi due goal del Belgio sono arrivati su colpi di testa mentre il contropiede finale è nato da una madornale ingenuità tattica del Giappone.
Sicuramente, però, il Belgio dovrà fare molto di più per sperare di impensierire il Brasile. Anche perché la difesa belga è stata imbarazzante e non può sperare di contenere gli attaccanti brasiliani giocando in questo modo.