Carramba che sorpresa! I piccoli sacrifici ammessi da Sua Divinità Mario Draghi si stanno trasformando in un disastro economico. Ed è costretto ad ammetterlo anche il ministro Cingolani. Ma Sua Divinità, nuovo bugiardissimo che ha scalzato Renzi, nega tutto. Per lui non è neppure aumentato lo spread, anche se si è avvicinato a quota 200. Come se niente fosse. Come se la sua nomina a Palazzo Chigi non fosse stata giustificata anche con le ragioni finanziarie.
Ma, ormai, ogni freno è saltato. Il limite della decenza è stato superato. Eppure da questo cassonetto dell’immondizia politica non si riesce ad uscire. Draghi ed il Pd (con la sponda dei berluscones) stanno cercando di far saltare i nervi a Conte ed ai pentapoltronati, con la consapevolezza che i grillini riscopertisi movimentisti non possono cercare la crisi di governo poiché, in tal caso, buona parte di loro non verrebbe rieletta.
E va bene lo scontro sul termovalorizzatore di Roma. Ma il nuovo bugiardissimo va oltre. E attacca il superbonus edilizia. È vero che ha fatto lievitare i prezzi del settore, ma Draghi dimentica che i “cappotti” dei muri diventano indispensabili a fronte delle prospettive di un prossimo inverno al freddo grazie alle geniali sanzioni contro la Russia che, in realtà, sono contro gli italiani.
A fianco di Draghi, ovviamente, resta Giggino, il re dei miracolati. Che si è lanciato ieri in una dichiarazione che rappresenta un’offesa all’intelligenza. O all’intelligenza degli italiani o a quella degli ucraini. Perché Giggino nostro ha assicurato che l’Italia aiuterà l’Ucraina nella ricostruzione. Fantastico. L’Italia che non ha ancora ricollocato tutti i nipoti dei terremoti del Belice e dell’Irpinia; l’Italia che è vergognosamente in ritardo nella ricostruzione dei paesi abruzzesi distrutti dal terremoto; l’Italia delle cattedrali nel deserto, dei palazzetti mai ultimati, delle strutture in perenne costruzione; l’Italia dove un km di autostrada o di ferrovia costa il doppio rispetto ai Paesi europei confinanti; sì, l’Italia dei ritardi vuole ricostruire l’Ucraina.
Pare che Lavrov, Peskov e lo stesso Putin abbiano rischiato di morire per le risate. Ma forse era quello il vero obiettivo: provocare la strage al Cremlino grazie alle boutade di Giggino. E non c’è neppure bisogno che gliele scriva la Cia, Giggino a idiozie non è secondo a nessuno.