Ri. Come ri-ciclare, ri-pensare, ri-partire, ri-cominciare, ri-strutturare, ri-programmare. Perché, in fondo, non ha alcuna importanza se il cambiamento climatico è colpa dell’uomo (come sostengono i burattinai di Greta) o se è un fenomeno naturale che si è già ripetuto più volte nel corso della storia (come dimostra una ri-lettura corretta del passato). Ciò che conta è che con questo cambiamento dobbiamo fare i conti. Dobbiamo affrontarlo e non limitarci a subirlo.
L’aumento delle temperature è una realtà. È vero – anche se Greta non lo sa – che gli ultimi 400 anni del Medioevo sono stati caratterizzati da alte temperature che hanno portato alla scomparsa di molti ghiacciai sulle Alpi, che hanno portato la coltivazione della vite e dell’ulivo ad altitudini insolite. Ma l’uomo ha reagito al cambiamento e, in quell’espressione geografica chiamata Italia è fiorito il Rinascimento. E qualcuno spieghi ai gretini di cosa si tratta.
Ora, invece, nonostante le immense risorse tecnologiche a disposizione si reagisce solo con il panico, tranne rare eccezioni. Invece del ri-nascimento siamo al ri-mbambimento generale. Perché al Grande Fratello non interessano popoli che affrontano il cambiamento e riescono ad approfittarne. Meglio un gregge globale di schiavi impanicati da manovrare a piacimento e per gli interessi di pochi oligarchi.
Per arrivare ad un cambiamento delle coscienze è indispensabile possedere le coscienze. Per individuare nuovi percorsi occorre avere la percezione della possibilità di strade che si aprono di fronte a noi. Occorre possedere un briciolo di conoscenza. Che è qualcosa di molto diverso dalle immonde puttanate offerte quotidianamente da influencer con milioni di pecore al guinzaglio mediatico. Il Ri-nascimento non prevede mentecatti che “parlano in corsivo”.
In una fase fondamentale per l’indispensabile ripartenza servirebbe una classe dirigente coraggiosa, preparata, intelligente ed onesta. Nel privato come nel pubblico. Invece ci si ritrova con una banda di politici imbarazzanti, profondamente ignoranti, ridotti a maggiordomi di speculatori d’oltreoceano. Totalmente incapaci di offrire una prospettiva diversa dal disastro attuale e, soprattutto, futuro. Senza competenze, senza visione. Specchio perfetto di un gregge chiamato a votarli.
E nel privato la situazione è analoga. Pochissime eccezioni e, per il resto, approfittatori senza scrupoli, prenditori più che imprenditori, ignoranti esattamente come i politici che criticano per poi stringere accordi. La ri-generazione, la ri-partenza hanno bisogno di intelligenza, di conoscenza, di onestà. Ma invece dell’Era del sapere, le classi dirigenti offrono la prospettiva dell’Era del terrore. Molto più comodo, molto più preoccupante.