Enrico Toselli, attento osservatore della realtà piemontese, dalle pagine di questo sito rimprovera alle Amministrazioni del Canavese (https://electomagazine.it/castelli-vini-storia-non-bastano-al-canavese-privo-di-una-strategia-turistica/) la mancanza di strategia nel valorizzare le risorse e la scarsa capacità di fare rete sul territorio. “È in parte vero – dice Marco Succio, sindaco del Comune di Agliè, piccolo comune canavesano in provincia di Torino – ma si devono considerare tre circostanze che spiegano la difficoltà di realizzare strategie turistiche nell’area:
il Canavese non è una entità amministrativa [è solo una espressione geografica, avrebbe detto Bismarck, ndr];
il territorio si presenta frammentato in molti comuni di piccole dimensioni;
l’economia di questo territorio è stata legata, in passato, a FIAT, Olivetti e al loro indotto. Una volta scomparse le grandi realtà industriali il territorio, che sino a quel momento si reggeva sul secondario, ha avviato con ritardo lo sviluppo turistico rispetto ad altri territori vicini (le Langhe, ma anche il Monferrato, ad esempio)”.
Tuttavia, proprio per fronteggiare queste difficoltà e recuperare lo svantaggio iniziale è stato creato il brand Tre Terre Canavesane (https://www.treterrecanavesane.it).
Il brand, si legge nel sito, si fonda su un protocollo d’intesa triennale tra i comuni di Agliè, Castellamonte e San Giorgio Canavese, nell’ottica di attuare un programma di sviluppo del tessuto economico produttivo locale, nel quale i Comuni si impegnano a coordinare le attività di organizzazione di eventi, di promozione turistica, di marketing territoriale e turistico. L’accordo tra i tre comuni si è sviluppato sin dal 2015, in occasione dell’Expo internazionale di Milano, e successivamente è stato ampliato e migliorato.
I comuni delle Tre Terre Canavesane si impegnano a definire la programmazione turistico-culturale-enogastronomica del Territorio, individuando congiuntamente iniziative strategiche per la valorizzazione e la promozione, consolidando e strutturando la collaborazione, svolgendo azioni di animazione e comunicazione per il coinvolgimento degli operatori privati e contribuendo all’organizzazione di una offerta turistica integrata adeguata alle tendenze di mercato.
Rilancio del turismo enogastronomico, dunque, ma non solo: con il progetto Morena Ovest (https://www.morenaovest.it) è stato promosso un turismo outdoor tematizzato dal punto di vista geologico. E, attraverso il percorso ciclopedonale di quaranta chilometri, il progetto Morena Stories “racconta in modo originale, valorizza e promuove in ottica turistica il territorio e l’Anfiteatro Morenico di Ivrea”: racconti dei luoghi attraverso eventi che valorizzano aspetti meno noti dei Comuni (ad esempio, gli stabilimenti abbandonati della ex-Olivetti).
Anche questa è economia green.
Evidenziando la spiccata sensibilità per i temi ambientali, il Territorio ospita il 20 e 21 maggio 2023 #MiMuovo, Fiera e Convegno sulla mobilità sostenibile.
#MiMuovo si inserisce tra gli eventi del “Festival della Reciprocità” delle Tre Terre Canavesane e coniuga due temi di grande interesse e impatto quotidiano: mobilità e sostenibilità.
“L’evento si apre con il convegno #MiMuovo Stories, che si terrà sabato 20 maggio alle 17,00 presso il Salone F. Paglia di Agliè e in cui nove qualificati relatori racconteranno interessanti storie ed esperienze. Il giorno seguente, domenica 21 maggio in Piazza Castello e lungo i portici e le vie del centro storico di Agliè, si terrà la manifestazione fieristica, dove si potrà entrare in un percorso immersivo che partendo dalla storia dei mezzi di trasporto arriverà alle più moderne tecnologie applicate al trasporto con mezzi elettrici e non solo.”
“A contorno della manifestazione, saranno organizzati numerosi eventi per la pratica della mobilità sostenibile (camminate, passeggiate a cavallo sulla collina morenica, percorsi in bicicletta)”.
Per scongiurare il rischio di trasformare l’Italia in un divertimentificio la visione, partendo dal rilancio turistico, si allarga oltre i confini regionali e abbraccia la tecnologia, la sostenibilità, i distretti industriali. È in quest’ambito che sono stati sviluppati collegamenti, agevolati dalla Regione, tra la ceramica di Castellamonte e il vetro di Murano, contatti con Confindustria (per lo sviluppo dei giovani talenti) e con le scuole del Territorio.
La pandemia Covid ha favorito il massiccio ricorso allo Smart working ed evidenziato i vantaggi della vita lontano dalle metropoli: il Canavese si può proporre come territorio ideale per lo Smart working e, più in generale, per la deurbanizzazione? “Certo, a condizione di rendere il territorio attrattivo per soggetti specializzati e per le loro famiglie, diventando luogo di insediamento per lavoratori delle vicine metropoli (Torino e Milano) in smart working”.
Oltre alle varie forme di lavoro agile, quali sono le prospettive industriali del Canavese, in particolare nel settore della meccanica strumentale che rappresenta una delle eccellenze dell’industria italiana, e qui il pensiero va, ovviamente, alla grande storia della Olivetti? “L’azione degli enti locali anche per il rilancio industriale è fondamentale, ma solo la politica nazionale, sino ad oggi troppo orientata sulle metropoli, può fornire risposte strutturali”.