Dopo la crisi del 1929 fu la burocrazia italiana a salvare una infinità di aziende gestite pessimamente da un capitalismo ottuso e vigliacco. Erano gli eredi, i burocrati, di quel Monsu Travet magari non brillante ma efficiente e rispettoso del bene pubblico. Dopo la seconda guerra mondiale, però, la burocrazia venne trasformata in uno stipendificio, in una immensa struttura non solo inutile ma anche perniciosa. Il posto fisso dove inserire i disoccupati, i clientes, i disperati. E per giustificare l’apparato si inventarono percorsi ad ostacoli per i cittadini, obbligati a rivolgersi ai burocrati per risolvere problemi creati appositamente.
Ovviamente più pieghe si creavano e più si offrivano occasioni alla malavita organizzata di infiltrarsi, di approfittare della situazione e dei soldi a pioggia che continuavano ad essere versati. Cattedrali nel deserto, finti capannoni industriali, mega complessi sportivi mai ultimati o immediatamente abbandonati dopo l’inaugurazione. Con la successiva richiesta di altri soldi pubblici per rimettere in sesto le strutture dopo che i soliti noti le avevano depredate di ogni oggetto di valore.
Nessuno, però, ha pagato, al di là dei cittadini contribuenti, depredati dal fisco per mantenere questo malaffare. Nessuna richiesta di danni ai sindaci, agli assessori, alle giunte regionali. Immensi sprechi che provocano aumenti di tasse. Ma guai a parlare di autonomia regionale. Perché, in tal caso, gli amministratori “distratti” dovrebbero rispondere dei danni provocati ai propri elettori. Meglio, dunque, continuare a far finta di niente; meglio continuare a pretendere che tutta l’Italia paghi per la terza inaugurazione della solita piscina vandalizzata, per la fabbrica mai ultimata, per le assunzioni inutili, per l’assenteismo cronico. È l’Italia dei furbetti. E, in fondo, i divanisti con reddito di cittadinanza costano meno e fanno meno danni degli amministratori che spendono e spandono con soldi pretesi da chi lavora davvero.
1 commento
Ottimo e preciso articolo, pieno di giuste osservazioni.
Purtroppo cambiano i governi, ma la maggioranza dei politici sono dei corrotti e rubano ed intrallazzano