Il trionfo del centrodestra atlantista di Mitsotakis in Grecia potrebbe avere ripercussioni internazionali impreviste. Perché il leader di Nuova Democrazia, che avrà la maggioranza assoluta dei seggi, proseguirà nella sua politica liberista che ha fatto crescere il Pil ma ha anche ampliato il fossato tra una minoranza sempre più ricca ed una maggioranza che, in futuro, non potrà più permettersi le vacanze nelle località di mare dove gli investimenti stranieri hanno fatto aumentare a dismisura i prezzi.
Però questi sono fattori interni. Come è una questione interna l’aumento dei consensi per Mitsotakis, fautore della linea dura contro l’immigrazione, dopo il recente naufragio di una barca di clandestini che ha provocato centinaia di vittime.
Le vicende internazionali riguardano invece i rapporti, conflittuali, con la Turchia. Atene si candida per essere la punta di diamante della Nato nel Mediterraneo. Ma anche Ankara fa parte dell’Alleanza e il super atlantismo greco potrebbe migliorare ulteriormente le relazioni tra Erdogan e Putin. E con eventuale allargamento della collaborazione all’Iran, ai Paesi del Golfo ed anche alla Cina.
Insomma, dopo aver spinto Putin nelle braccia di Xi Jinping, la NATO potrebbe spingere anche Erdogan verso i propri avversari. Per poi lamentarsi dell’eventuale tradimento. In compenso Meloni troverà in Mitsotakis un partner perfettamente allineato sulle posizioni crosettiane. O, forse, un concorrente nello scodinzolio verso Biden.
E lady Garbatella avrà comunque il vantaggio di non avere concorrenza sulla destra. Mentre Nuova Democrazia si ritroverà in parlamento due partiti della destra non atlantista che hanno superato la soglia di sbarramento.