Alessandro Amorese, editore di Eclettica, viene spesso usato come foglia di fico per nascondere la totale mancanza di capacità in ambito culturale della destra meloniana e garbatelliana in particolare. Ma una foglia di fico, per quanto ampia, ha difficoltà a mascherare autentiche voragini. Che coinvolgono l’intero centrodestra. Il bravissimo Amorese, alla convention atlantista organizzata a Milano da Fdi, è intervenuto con un discorso non solo intelligente ma anche coraggioso. Non a caso la sala, in quel momento, era semivuota. Perché, quando si parla di cultura e di egemonia culturale, i delegati escono a fumare o a contrattare le candidature.
Il povero Amorese si indignava perché il centrodestra, in troppe realtà locali in cui governa, finanzia esclusivamente i progetti culturali della sinistra? Ed il centrodestra che governa Ivrea ha subito raccolto l’indicazione. Ed il festival della letteratura in programma ad inizio giugno nella città canavesana vedrà la consueta, immancabile, passerella dei soliti nomi della cultura gauchista, progressista. Nulla di nuovo, insomma.
Certo, nel caso eporediese (a destra bisognerà spiegare il significato) i meloniani hanno l’alibi della loro sconfitta totale alle ultime elezioni comunali. Dunque non sono colpevoli per le scelte di un’amministrazione leghista/forzista che, sulla cultura, segue la medesima linea della Regione Piemonte dove, invece, Fdi è presente. Una linea di assenza totale.
Ma Amorese, nel suo discorso alle sedie vuote, non si riferiva al Piemonte. Perché la stessa assoluta mancanza di idee caratterizza la politica di area dalle Alpi alla Sicilia, da ovest a est. E non c’è nessuna volontà di cambiare la situazione. Troppo impegnativo, meglio occuparsi di piazzare gli amici nelle liste delle prossime amministrative.