I sondaggi concordano: le elezioni le vincerà il centrodestra. Già, ma chi governerà davvero? Era l’inizio degli Anni 60 quando Pietro Nenni, allorché il Psi arrivò al governo, spiegò di essersi illuso di poter controllare la stanza dei bottoni, ma di essersi accorto che i bottoni non c’erano. Erano da un’altra parte. Una trentina d’anni più tardi Berlusconi (“gran traduttor dei traduttor d’Omero”..) riprese il concetto sostenendo di aver voluto guidare il Paese ma di non aver trovato il volante. E, in fondo, era la stessa valutazione di Giuliano Ferrara a proposito della continuità del fascismo nel dopoguerra: i funzionari pubblici e privati erano i medesimi che avevano sfilato in camicia nera e che si erano riciclati o, molto più spesso, erano rimasti in servizio semplicemente perché indispensabili.
Poi era arrivato il Pci, che aveva studiato il concetto di egemonia, ad occupare la cultura, la scuola e l’università, la magistratura, i vari gangli vitali del Paese. Lasciando, per forza di cose, le partecipate ed il clientelismo ai partiti del centrosinistra.
Quando, con Berlusconi, arrivò al governo il centrodestra non cambiò assolutamente nulla. Il sultano di Arcore imbarcò riciclati di ogni genere e li piazzò nella stanza dei bottoni. Gli alleati preferirono dedicarsi alla promozione di nani e ballerine. E il centrodestra ha proseguito, imperterrito, sulla stessa strada. Nessuna formazione decente, spazio a fratelli, nipoti, cognati (un disastro, i cognati..). Fuga a rotta di collo ogni volta che qualcuno osava accennare alla cultura ed all’informazione. Con il brillante risultato di ritrovarsi con una classe dirigente di livello estremamente basso, con il mondo della cultura, dello spettacolo e dell’informazione schierato compatto sul fronte avverso dopo essere stato lautamente foraggiato dai governi regionali del centrodestra, con assessorati alla Cultura affidati a personaggi imbarazzanti (per usare un eufemismo).
Ora, di fronte ad elezioni anticipate, occorrerebbe correre ai ripari in tempi rapidissimi. Ma si può essere certi che non avverrà. La priorità è individuare i collegi sicuri per nani, ballerine e cognati. E, dopo la probabile vittoria a fine settembre, si reimbarcheranno i soliti noti che adesso spargono veleno, false informazioni, giudizi durissimi contro tutte le iniziative e le proposte del centrodestra. D’altronde nelle infinite riunioni nelle ville di Berlusconi i suoi alleati non sono nemmeno mai stati in grado di imporre un cambiamento nella linea editoriale del Tg5. Dove l’estate della disinformazione sarà caratterizzata dalla voce piagnucolante dell’inviata a Lampedusa ad occuparsi dei migranti. Mentre Salvini e Meloni promettono una inesistente linea dura contro i clandestini.
1 commento
Sig. Grandi della lega, di fdi e fi non parli di CENTRODESTRA essendo quest’area già occupata da pd…parli di DESTRA …la sinistra non va a votare e quindi non esiste un’area parlamentare di sinistra l’ultima di letta? ” siamo contro la cittadinanza onoraria di Milano ad Assange per non indebbolire la posizione del nostro alleato americano”…