Però non è giusto! Solo perché hai governato male, se non malissimo, gli elettori non ti votano più. Il povero Christian Solinas, governatore della Sardegna per la coalizione del centrodestra, viene battuto nei sondaggi da Alessandra Todde, pentastellata che potrebbe guidare a marzo uno schieramento alternativo con dentro anche il Pd. In Sardegna, dunque, non basterebbe l’effetto Schlein per garantire al centrodestra la vittoria.
Colpa di Solinas, indubbiamente, ma non è che il governatore uscente e scadente fosse solo ad amministrare la Sardegna. Ed è ancor più grave che, nell’ultimo anno, a Roma si fosse insediato un governo “amico”. Certo, due zoppi non fanno un atleta sano. Ed a zoppicare sono stati sia quelli di Cagliari sia quelli di Roma.
Con effetti pessimi ed anche paradossali. La Sardegna è la regione che ha meno problemi legati all’invasione dei migranti. Perché gli stranieri presenti nell’isola fuggono. Tanto che si è dovuto trovare un accordo con il Kirghizistan per far arrivare dei pastori.
D’altronde l’economia sarda è un mistero triste. Si è riusciti nell’impresa di penalizzare persino il turismo estivo dopo aver accuratamente evitato di sviluppare il turismo nelle altre stagioni. L’estate appena conclusa è stata emblematica. Prima si è annunciato il “tutto esaurito”. Poi, di fronte al dato di realtà per nulla soddisfacente, si sono decise riduzioni delle tariffe per aerei e traghetti. Peccato che ormai i vacanzieri avessero già scelto altre mete. Ed in ogni caso si è accuratamente evitato di far calare i prezzi per hotel, ristoranti, negozi.
Non è colpa di Solinas, ovviamente. Ma di operatori che non hanno capito il cambiamento in atto. Ma è colpa dei politici, locali e nazionali, se manca un piano credibile per garantire la “continuità territoriale” dei trasporti e non solo per i sardi. Mentre è colpa di tutti se non c’è una adeguata preparazione sul fronte dell’accoglienza. Se si è rimasti fermi all’idea che il turista debba essere spennato.
Non bastano più le giustificazioni sui maggiori costi che deve affrontare l’Isola. Perché non ha alcuna giustificazione il prezzo di un pesce pescato venduto a più del doppio rispetto al medesimo pesce venduto nelle città del Nord, e ad oltre 4 volte rispetto allo stesso pesce di allevamento. Nessuno è obbligato ad acquistarlo, ovviamente. Ma nessuno deve poi andare a piangere miseria quando il negozio chiude per mancanza di clientela.
Vale per il pesce, per l’agnello sardo, per il pecorino. Qualcuno non si è accorto che i russi, grazie al governo di Roma, non ci sono più. E non si vedono nemmeno frotte di cinesi. Mentre gli italiani sono sempre più poveri. Però si vuole guadagnare tanto lavorando solo 6 mesi all’anno. Perché il turismo archeologico ed ambientale è considerato marginale. Nonostante un territorio splendido e la maggior concentrazione di siti archeologici di tutta Italia.
Adesso i sondaggi assicurano che, nonostante l’armocromata Elly, il centrodestra pagherà per questi errori. Perché non solo Solinas è dato perdente nel confronto con Todde, ma anche altri eventuali candidati del centrodestra. Forse concentrarsi sul proprio ombelico non è stata una grande idea. Forse la mancanza di un’immagine forte e nuova della Sardegna è stato un errore. Forse illudersi che l’effetto Schlein fosse sufficiente per vincere sempre è stato sbagliato. Non basta lasciar costruire a bordo mare quando mancano idee.