Passiamo all’opposizione. No, garantiamo il sostegno esterno. Macché, manteniamo i nostri assessori ma votiamo solo ciò che ci convince. Mi si nota di più se faccio l’offeso e me ne vado o se organizzo delle imboscate stando dentro? Però possiamo fare pace se ci coccolano un po’ e aumentano le deleghe per i nostri assessori. Abbastanza squallido lo scontro tra Lega e Fdi alla Regione Piemonte. I meloniani, forti dei sondaggi che li danno al primo posto nella Trimurti dell’ex centrodestra, hanno richiesto un aggiustamento negli uffici di presidenza del consiglio regionale dove non sono presenti.
Avrebbero voluto una vicepresidenza, togliendo un posto agli ex alleati che hanno rifiutato. Allora hanno minacciato di votare un proprio candidato alla presidenza del consiglio, sfidando l’attuale presidente leghista. E facendo circolare la voce che il proprio candidato avrebbe ottenuto anche i voti di qualche leghista e dell’opposizione. Risultato? Fdi ha ritirato la candidatura ed ha evitato di votare mentre il leghista Allasia ha preso voti in più anche tra gli avversari del centrosinistra.
Una tattica non proprio convincente, quella dei meloniani. Che ora devono decidere cosa fare. Non hanno i numeri per far saltare la giunta e rinunciare ai due assessori in cambio di nulla appare una scelta non proprio foriera di grandi successi. Ma anche una eventuale guerriglia rimanendo all’interno del governo piemontese non pare un atteggiamento convincente.
Ciò che invece appare chiaro è che il centrodestra è morto. Ed è del tutto inutile tentare di rianimare un cadavere. A maggior ragione considerando che anche da vivo non ha combinato molto in questa metà legislatura regionale.
È però improbabile che tutto si risolva con un semplice certificato di morte e con la prosecuzione del governo composto da Lega e Forza Italia e senza più Fdi. Perché il prossimo anno si voterà per le politiche e, se non cambia radicalmente la legge elettorale, la Trimurti sarà costretta a collaborare suo malgrado. Senza dimenticare che già tra pochi mesi si voterà in alcuni grandi Comuni piemontesi. Fdi potrebbe vendicarsi boicottando, ad esempio, la rielezione del sindaco leghista di Alessandria. Piccole soddisfazioni, del tutto inutili. Soprattutto in vista delle politiche del 2023.