Dopo Napoli, Roma. Mentre il centrodestra gongola per i sondaggi che lo vedono sfondare quota 51%, il centrosinistra conquista due parlamentari in altrettante suppletive. A Napoli sostituendo un senatore pentastellato deceduto, a Roma dove il ministro Gualtieri sostituisce Gentiloni spedito a fare lo zerbino a Bruxelles.
È vero che a Roma si votava in una zona dove il Pd è particolarmente forte, ma è altrettanto vero che Gualtieri è un pessimo ministro. Eppure ha trionfato con oltre il 62% dei consensi mentre il candidato del centrodestra non è arrivato neppure al 30%. Oddio, trionfato è un poco eccessivo, dal momento che i votanti sono stati il 17% degli aventi diritto. Un po’ meglio di Napoli, dove ci si era fermati al 9%, ma pur sempre un disastro.
Chissà, forse il centrodestra riuscirà a capire – prima o poi, non subito ovviamente – che per vincere le elezioni non bastano i sondaggi ma bisogna che i sostenitori vadano ai seggi. Un po’ come guardare le partite di calcio in tv. Invece, a Roma come a Napoli, il centrodestra ha dimostrato la propria totale incapacità nel mobilitare i cittadini. Per un voto, figuriamoci per una manifestazione di piazza.
I sondaggi evidenziano un malessere diffuso, il rifiuto per le fallimentari politiche del governo rossogiallo, ma si fermano al rigetto. Si sceglie il centrodestra, nei sondaggi, solo per disperazione, non per convinzione. E poi quale centrodestra? In questa fase Giorgia Meloni sta erodendo consensi a Matteo Salvini, ma non è un grande problema: è solo un riequilibrio all’interno di uno schieramento con alcune differenze ma sostanzialmente omogeneo.
Il problema, come sempre, è rappresentato da Forza Botulino. Che ha ripreso ad utilizzare le reti Mediaset per far la guerra alle posizioni dei due teorici alleati. Una guerra all’apparenza meno ottusa di prima, perché non ci sono più attacchi personali ma si è passati alle critiche nei confronti delle posizioni politiche di Lega e Fdi. Cesara e le sue sorelle riescono anche a far passare per geniali le varie follie messe in campo dal governo di Giuseppi.
Quanto allo schieramento rossogiallo, il dato di Roma è imbarazzante per i grillini. Il loro candidato non è arrivato al 5%. D’altronde era difficile far meglio con la zavorra rappresentata da Raggi. Mentre è andato meglio del solito, a sinistra, Marco Rizzo che ha superato il 2%.