L’armocromata Elly Schlein in versione Catalano: “Il Cnel non è la terza Camera”. E lei, Elly, non è una statista. Ma per le autocritiche della segreteria del PD occorrerà attendere le prossime sconfitte. Nel frattempo lei respinge la decisione di lady Garbatella di affidare appunto al Cnel il compito di predisporre una proposta sul salario minimo. O, come pensano in tanti, il compito di perdere un po’ di tempo per arrivare ad una proposta inaccettabile.
Però la dichiarazione di Schlein riapre una discussione che si era persa nel corso degli anni. A cosa serve il Cnel? In teoria il Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro, organo previsto dalla costituzione, dovrebbe avere un ruolo consultivo nei confronti del governo, delle Camere, delle Regioni. Dunque, checché ne pensi l’armocromata, l’incarico di arrivare ad una proposta sul salario minimo è del tutto legittimo. Ed il fatto che non sia una terza Camera potrebbe persino far pensare che sia qualcosa di buono, di utile. Un centro di competenze in contrapposizione con l’imbarazzante vuoto pneumatico di troppi parlamentari.
Tutto questo, però, solo in teoria. Perché aver posto Brunetta al vertice del Cnel sminuisce il ruolo del Consiglio nazionale e rende condivisibile il tentativo condotto in passato per eliminare il Cnel in quanto ente inutile. O meglio, utile solo a piazzare trombati di ogni partito, rimasugli sindacali, vecchietti che non si rassegnavano al ruolo di umarell impegnati a guardare i cantieri.
In fondo il Cnel era il perfetto simbolo dell’Italia politica che rifugge il merito ma che non abbandona i membri della casta. Non ti rimetto in lista alle elezioni, perché sei bollito, ma ti piazzo al Cnel. Incarico di prestigio e totalmente inutile, così non fai danni.
Eppure di un Cnel funzionante ci sarebbe sempre più bisogno. Soprattutto per sopperire alle clamorose dimostrazioni di inadeguatezza offerte quotidianamente da ministri e sottosegretari. Le idee che mancano a Urso e Lollobrigida potrebbero arrivare dalla bellissima palazzina che ospita il Cnel. Ma se a guidare il Consiglio è Renato Brunetta, allora si torna alla casella di partenza.