Potrebbe sembrare un accostamento insolito quello di una mostra dedicata a Andy Warhol, padre della pop art, e degli spazi espositivi di palazzo Barolo, dove ebbe inizio l’Opera Pia Barolo e che rappresenta uno dei meglio conservati esempi di dimore nobiliari della Torino barocca, oggi aperte al pubblico.
In realtà, però, l’accostamento classico-contemporaneo è oggi più che mai vincente. L’esposizione intitolata “Andy Warhol super pop through the Lens of Fred W. McDarrah” e visitabile fino al 22 febbraio prossimo, rappresenta un viaggio estroso capace di offrire uno sguardo curioso su uno degli artisti simbolo del Novecento e in grado di farne comprendere anche appieno la sua essenza di uomo e la sua opera.
Dopo un’immersione nell’atmosfera dell’America degli anni Cinquanta e Sessanta, il percorso propone una panoramica sui concetti e i momenti chiave della pop art, attraverso le indagini sulle principali fasi della vita e della carriera dell’artista americano, di cui sono presentate le opere d’arte in una selezione unica che segue un ordine espositivo cronologico. Le fotografie provengono dall’archivio del fotografo Fred W. McDarrah, che oggi fanno parte della MUUS Collection. Questo fotografo ha immortalato Andy Warhol per oltre trent’anni, svelandone il lato più umano e privato e mettendone anche in luce le diverse pratiche artistiche.
Tra le opere in mostra le celebri serigrafie di Marilyn Monroe, di Mao e la oltremodo nota Campbell’s Soup, le opere inedite della serie avanguardistica “Ladies & Gentlemen”, realizzata tra il 1974 e il 1975. L’artista riesce con grande efficacia a svelare, attraverso i suoi ritratti, la comunità di Drag Queens di New York, da sempre tenuta ai margini della società.
Gli studiosi che oggi si sono occupati e che si occupano dell’opera di Andy Warhol sono ancora oggi spesso divisi all’interrogativo se questo artista sia stato un critico disincantato e disilluso del sistema e della società consumistici, oppure se la sua pop art sia stata un’esaltazione del consumismo.
Leggendo la dichiarazione contenuta nel libro “The Philosophy of Andy Warhol”, pubblicato nel 1975, in cui l’artista afferma che “se c’è una cosa grandiosa dell’America è che qui è iniziata la tradizione in base alla quale i più ricchi consumatori comprano essenzialmente le stesse cose dei più poveri”, questa affermazione parrebbe contenere un messaggio positivo. La vera democrazia consisterebbe e troverebbe il suo compimento, infatti, secondo l’artista, proprio nella società dei consumi, capace di rendere gli individui tutti eguali dinanzi alle caratteristiche dei prodotti più diffusi. Andy Warhol desiderava, infatti, attrarre l’attenzione del pubblico proprio su oggetti talmente ordinari e banali, come la Coca Cola e la zuppa Campbell, da suscitare anche scalpore, di modo che l’oggetto ordinario potesse assumere una forte carica simbolica, sulla quale poter concentrare la sua riflessione umana e sociale.
Palazzo Barolo
Via delle Orfane 7, Torino.
Tel 0112636111
Orari della mostra: dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 17.30
Sabato e domenica dalle 10 alle 18.30.
Lunedì chiuso