Federica Mogherini, lady Pesc ossia una sorta di ministro degli Esteri dell’Unione europea, ha battuto un colpo. Un po’ tardi, a un anno dalle prossime elezioni per il parlamento europeo, ma meglio tardi che mai. Anche perché l’intervento di Mogherini è stato intelligente e coraggioso.
Di fronte alla follia di Trump che rinnega l’accordo con Teheran sul nucleare per accontentare il genero e Tel Aviv (che le atomiche le ha, abusive e senza scandalizzare gli statunitensi), Mogherini assicura che l’Europa continuerà a rispettare l’intesa perché l’Iran sta rispettando i patti.
Non è detto che alle dichiarazioni seguano i fatti, ma almeno la dichiarazione di principio è encomiabile. Così come l’invito di Lady Pesc rivolto agli iraniani per un incontro a Bruxelles.
Sul rapporto con Teheran non si giocano solo commesse miliardarie, anche per le industrie italiane, con decine di migliaia di posti di lavoro a rischio. Ma Mogherini ha capito che si gioca anche il futuro stesso dell’Unione. Non a caso l’atteggiamento di Trump ha provocato reazioni durissime anche da parte di Macron e Merkel che stanno cercando di rilanciare un ruolo per l’Europa.
Dunque indipendenza nelle decisioni internazionali, contromisure per contrastare i dazi voluti da Trump, proposte per la creazione di un esercito europeo che possa fare a meno della protezione americana attraverso la NATO.
Un asse francotedesco che dovrebbe trainare tutti i 27 Paesi rimasti nell’Unione. Paradossalmente, dopo la prossima uscita di Londra, l’Europa ha più possibilità di compattarsi su grandi temi come il ruolo internazionale e l’esercito che non sugli aspetti economici. Macron, in una fase di estrema dinamicità all’estero per distrarre i francesi dai gravi problemi interni, ha anche invitato Merkel ed i tedeschi a smetterla con l’ossessione del bilancio e del surplus commerciale per avere, finalmente, uno sguardo più attento al futuro dell’Unione europea che non può realizzarsi sulla pelle dei cittadini degli altri Paesi europei.
Il problema delle sanzioni di Trump è però di più ampia portata poiché Washington ha minacciato di penalizzare anche i Paesi che continueranno a fare affari con l’Iran. E la risposta di Mogherini potrebbe spaventare gli imprenditori di Paesi come l’Italia, da oltre 70 anni impegnata ad ubbidire agli ordini degli Stati Uniti.
Al di là delle dichiarazioni formali di Mattarella, a mettere a rischio l’Europa non sono le richieste di sovranità nazionale che non è in contrasto con l’Ue quanto, piuttosto, il servilismo nei confronti di Washington con decisioni in direzione opposta rispetto al resto dell’Europa.