Ormai patria del pensiero unico obbligatorio, l’Italia ha già la pretesa di imporlo anche fuori dai confini nazionali. Quei confini colabrodo quando si tratta di fermare clandestini e criminali, ma così esaltati quando il pensiero unico obbligatorio diventa unico in un panorama europeo ed internazionale che spinge pericolosamente verso il buon senso. Ed il Corriere della Sera di braccino Cairo è ovviamente in prima fila nell’eroico tentativo di impedire che il dubbio serpeggi per il Vecchio Continente, che le opinioni si possano confrontare, che qualche Paese osi solo pensare di non allinearsi ai diktat di Mattarella e Letta (che coppia!).
La commissaria europea Johansson – donna, svedese e socialdemocratica – si è permessa di sostenere che il filo spinato può essere utile per evitare l’invasione di migranti in arrivo attraverso la Bielorussia. E subito è scattato il riflesso pavloviano del Corriere che è andato alla ricerca di qualche indignato per le parole della commissaria. Fosse stata almeno ungherese, maschio, lepenista. Macché.
Visto che Lamorgese non blocca i porti, visto che Mattarella vuole i profughi in arrivo da qualsiasi parte del mondo, visto che Letta è pronto a ridurre le pensioni agli italiani per distribuirle a chiunque arrivi in Italia, per il Corriere diventa obbligatorio che tutta l’Europa si adegui e festeggi l’invasione. Obbligata a far festa la ragazza violentata a Milano la scorsa settimana da un egiziano in trasferta da Lampedusa. Sarebbe interessante scoprire quale Ong lo ha trasportato in Italia rendendosi complice, con il ministro, dello stupro.
Ma al Corriere non interessa. Non bisogna farci caso e bisogna spalancare l’Europa. Mentre quei cattivoni di europei, compresi evidentemente i compagni socialdemocratici, ribattono che se l’Italia vuole accogliere tutti è libera di farlo. Però, poi, se li tiene.
Fastidioso. Così il giornale di Cairo ha una brillante idea per risolvere il problema: aumentare le sanzioni contro la Russia. Non contro la Bielorussia che fa passare i clandestini, proprio contro Putin. Il Corriere avrebbe voluto anche cancellare il gasdotto tra Russia e Germania, ma la Merkel non ha ascoltato i giornalisti di Cairo. Cattivona anche lei.
E dopo queste brillanti considerazioni il quotidiano si indigna anche contro i populisti che, negli Usa, hanno fatto crollare la credibilità dei giornali politicamente corretti. Colpa dei populisti, ovviamente, non della pessima informazione, faziosa oltre il tollerabile. Proprio come in Italia, ma non bisogna dirlo ai giornalisti del Corriere che perdono lettori ma fingono di non capire il motivo.
1 commento
IL CORRIERE DELLA SERA E’ DIVENTATO IL GIORNALE UFFICIALE DELLA SINISTRA, QUINDI COMUNICA NOZIE TAROCCATE , TOTALMENTE FALSE E TENDENDEZIOSE.