La buona borghesia italiana che si riconosce nel Corriere della Sera ha, improvvisamente, riscoperto il valore della cultura umanistica. Basta con le sparate confindustriali contro i giovani che si iscrivono alla facoltà di Lettere, contro chi si dedica allo studio dell’arte, contro chi ha velleità filosofiche. E Nuccio Ordine, sull’edizione online del quotidiano di Cairo, non risparmia critiche nei confronti di questa mentalità legata al rapporto tra studio e profitto, all’idea che si debbano scegliere solo corsi di laurea di tipo scientifico, tecnico, economico.

Era ora che qualcuno si rendesse conto che l’Italia ha un patrimonio ineguagliabile di arte e cultura (del passato, ovviamente, non si può certo pensare che Saviano o Fedez rappresentino un patrimonio culturale) e che arte e cultura possono garantire occupazione e fatturato come qualsiasi comparto industriale.
Sono anni che Vittorio Sgarbi si batte per un Rinascimento italiano che trascini anche il Pil nazionale. Ma è sempre stato considerato un personaggio magari geniale ma sicuramente inattendibile. D’altronde il livello culturale dei suoi avversari è così basso da spiegare ampiamente il rifiuto delle proposte di Sgarbi. E poi c’è appunto la posizione di Confindustria, di Confapi, le associazioni di categoria che vogliono più laureati in ingegneria ed in materie scientifiche per poter avere una manodopera sovrabbondante in modo da pagarla sempre meno.

Ora, però, scende in campo Nuccio Ordine sul Corriere e non lesina critiche ed attacchi ai nemici della cultura umanistica. Magari è persino pronto a condannare gli analfabeti che vogliono censurare Dante e Shakespeare, che vogliono abbattere statue e monumenti, che vogliono coprire quadri ed affreschi.
Bravo e coraggioso, indubbiamente. Peccato che Ordine si sia scagliato contro l’inglese Boris Johnson e non contro chi, in Italia, sostiene le medesime posizioni. Forse non ha mai ascoltato o letto le dichiarazioni dei vertici di Confindustria e Confapi, forse non ha mai letto le stesse considerazioni proprio sul Corriere della Sera e sugli altri media italiani. O forse pensa che sia sufficiente un articolo per lavarsi la coscienza.