Se il diavolo si annida nei dettagli, al Colle i diavoli devono essere molto numerosi. Anche se la decisione di affidare un incarico esplorativo a Fico, invece che a Casellati, non è propriamente un dettaglio. Perché proprio la veste di esploratore “istituzionale” richiedeva che l’incarico venisse affidato alla seconda carica dello Stato, dunque a Casellati in quanto presidente del senato, e non alla terza qual è Fico.
La scelta di Mattarella non è dunque super partes. Non è una esplorazione a tutto campo ma è riservata al campo rossogiallo. Con l’abituale presa di posizione di Mattarella contro un’oppofinzione che si affanna a benedirlo e ad osannarlo per la sua saggezza.

Al di là di questo, per Fico saranno giorni difficili. Perché i numeri sono estremamente risicati a causa dei veti incrociati. Renzi ha eliminato Conte, ed è chiaro. Per il lìder minimo non si prospetta un reincarico ma neppure un qualunque ministero. Da perfetto cattolico, il bugiardissimo toscano non porge l’altra guancia e non rinuncia alla vendetta. Nella migliore delle ipotesi, Mattarella troverà a Conte uno strapuntino in Europa, se no il lìder minimo tornerà a fare il docente universitario sino a quando Renzi non deciderà di chiudergli anche l’università.
Ma Dibba non vuole un accordo tra i 5 Stelle e Renzi. E minaccia di abbandonare il Movimento. Crimi e gli altri pentastellati in cerca di poltrone e stipendio festeggiano. Perché Di Battista può contare, sulla carta, solo su 4 senatori. Insufficienti per impedire la nascita di un nuovo inciucio spacciato per governo. O forse no. Perché Renzi, sempre lui, non vuole un’ammucchiata con i voltagabbana. Utilizzati da Conte ed ora da scaricare nel bidone dell’umido. E allora i numeri cominciano a mancare per tranquillizzare il Colle.

La squadra di Mattarella nei media, però, non si rassegna. E parte un durissimo attacco generale contro Renzi per il suo show con l’Arabia Saudita. Show a pagamento, e questo è un errore madornale, ma al di là dell’avidità personale il rapporto con i sauditi è perfettamente in linea con il servilismo dei governi italiani di ogni colore nei confronti degli Usa e degli alleati di Washington. Renzi studia da ministro degli Esteri, visto che in questa fase non può illudersi di fare il presidente del consiglio.
E poi bisogna fare i conti con il Pd. Più defilato poiché perfettamente consapevole di essere in una posizione di forza. Vai avanti tu che a me viene da ridere. Zingaretti & C lasciano a Fico, a Crimi, a Renzi il ruolo dei capponi manzoniani. Il Pd aspetta per imporre le sue condizioni. Consapevole che non si può prescindere dal maggior partito della sinistra in una partita che il Colle non vuole aprire alle destre.