Era un uso veneziano. Abbastanza antico.. Da riportare (almeno) al ‘500. Le, cosiddette, “Boche də leòn”, perché avevano la forma della testa del leone, simbolo di San Marco, con le fauci, però, spalancate.
In sostanza erano cassette postali. Destinate alle delazione. Alle denunce, anonime, di chi commettesse reati contro la sicurezza della Repubblica, il patrimonio ed anche la morale. Come ci ricorda la scena iniziale di “La Gioconda” di Ponchielli. Dove troneggia la figura, infame ed infingarda, di Barnaba, il delatore, scaturita dal genio del librettista, Arrigo Boito. Che ne fece la prova generale per la figura di Jago, di lì a poco ideato per l’Otello, il capolavoro di Verdi.
Comunque queste Boche pare fossero molte in città. Soprattutto intorno a Palazzo Ducale. Le denunce postate giungevano direttamente ai tre Inquisitori di Stato.
Tre figure temutissime. E avvolte da un alone di mistero. Erano potenti. E spietati. Uno vestiva di rosso, perché nominato dalla Serenissima Signoria. Dal Doge stesso. Due portavano il nero. Venivano scelti dal Consiglio dei Dieci. Esercitavano la giustizia senza limitazioni. Rapida. Molte sentenze restavano segrete. Quelle pubbliche venivano comunicate al Gran Consiglio. Che però non aveva alcun potere di revoca. Per lo più i condannati sparivano. Si dice venissero annegati nelle torbide acque della laguna.
Però i Tre Inquisitori erano giusti. Applicavano con rigore le leggi necessarie alla salvaguardia della Repubblica. E non conoscevano clemenza. Usavano le delazioni. Ma non ciecamente. Non senza discrimine.
Uomini duri, ma saggi – come tutta quella aristocrazia di mercanti guerrieri che fece la grandezza di Venezia – avevano ben chiaro un principio. Che la spia è peggio del ladro. Può servire, certo. Ma non ci si deve fidare di lei.
Così si dice che, in qualche misterioso modo, gli Inquisitori conoscessero sempre l’identità dei delatori che postavano biglietti tra le fauci dei leoni. E che verificassero scrupolosamente la veridicità dell’accusa. Nel caso questa risultasse falsa… beh il delatore faceva la fine che avrebbe voluto far fare a colui che accusava ingiustamente…
Vecchie storie. Forse leggende, di una Venezia che non c’è più. Ma mi piace ricordarle, in questo momento. Pensando alle intemerate di ministri che non vestono il rosso e il nero degli Inquisitori di Stato, e non hanno né la loro cultura, né la loro, alta, concezione della giustizia. Ministri che auspicano delazioni. Politici e amministratori che vellicano la malignità di improvvisate spie da balcone. O che origliano sui pianerottoli… Siti internet attivati da Comuni per denunciare chi esce alle 22,15 per gettare la spazzatura e altri pericolosi untori. La moderna declinazione della Colonna Infame…
Fanno sembrare le Boche di Leòn un esempio di civiltà e buon senso…