Mio figlio non è cristiano. E probabilmente non lo diverrà mai. Non per sua volontà, perché è ancora un bambino. E per di più un bambino molto curioso. Che mi fa di continuo domande su tutto. Su un mondo che per lui è ancora nuovo. E in buona parte estraneo. E tra queste domande, molte sono proprio su Gesù, su Dio… Domande spesso confuse, certo, sul tipo
“Papi, ma Gesù che camminava sulle acque, aveva un superpotere?”
Ed io, che non sono un teologo rispondo come posso.
Oppure
“Ma se non avessero ucciso Gesù, quegli uomini cattivi, ora noi saremo tutti… uguali? Cioè, tutti buoni, tutti amici… felici insomma…”
Dunque, un interesse ci sarebbe. Anche in considerazione del fatto che sino a nove anni, di Cristo non aveva mai sentito parlare. Il paese da dove mi è giunto – un dono di Natale, quattro anni fa – vietava ancora ogni forma di educazione religiosa. Retaggio sovietico. E per altro lui proviene da un’enclave (vagamente) islamica. Come attesta il suo nome, che qui non faccio, ma che ho voluto lasciargli. Perché non si può negare il nome a qualcuno. E poi, il suo è il nome di un grande Guerriero. E per di più poeta sufi….
Però avrei voluto farlo battezzare almeno. Farlo Cristiano. Un po’ perché, come dice quel vecchio mangia preti di Benedetto Croce, “non possiamo non dirci cristiani”. E molto di più per quello che, a proposito del battesimo, dice Rudolf Steiner.
Ma lui è ormai evidente che non diventerà cristiano. Non per sua colpa, dicevo. E neppure per una mia cattiva volontà. Il problema è il Covid… O meglio, la paura del Covid che sta condizionando tutti e tutto. O quasi. Perché lui, mio figlio, ad esempio del Covid e della paura se ne frega. Cosa che ha portato qualcuno a darmi dell’irresponsabile, perché sarebbe stato mio dovere di padre inculcargliela quella paura. Se non altro perché il suo atteggiamento, un po’ spavaldo, qualche problema gli (e mi) sta creando… Ma che ci volete fare? Io come padre non sono certo un granché. Ma ho letto Shakespeare, il Giulio Cesare. I vigliacchi muoiono un po’ tutti i giorni. I coraggiosi assaggiano solo una volta il sapore della morte. Ed io voglio che mio figlio viva. Non che si nasconda nel buio di una camera, terrorizzato…
Comunque torniamo alla questione Cristianesimo e Battesimo. Lo avevo cominciato a portare a Catechismo. E a messa. Tornandovi così anch’io. Dopo moltissimi anni.
Non gli dispiaceva. Certo talvolta si annoiava e sbuffava. Ma per lo più era incuriosito. E poi c’era il patronato dei francescani, che coi ragazzini ci sanno fare. I giochi. La partitella dopo la messa…. Diciamo che le cose andavano bene. E già stavo pensando che, forse, tra un annetto avrebbe potuto fare battesimo e comunione insieme.
Poi è arrivato il Covid. O almeno così dicono i telegiornalisti e Conte . E loro sono uomini d’onore (per chi non l’avesse compreso, è ancora il Giulio Cesare, l’orazione funebre di Marco Antonio. Citata con ironia).
E col Covid, durante l’interminabile quarantena, niente più messe, né catechismo. O meglio tutto online. Anche il Papa che dava l’Urbi et Orbi in streaming.
Poi le chiese hanno riaperto, certo. Con mascherine, distanziamento, comunione data con i guanti di lattice. E amuchina all’ingresso al posto dell’acqua santa.
Quanto al catechismo, sempre online. Onestamente perché la maggior parte dei genitori preferisce così. Dicono che è più sicuro…
Non discuto che per altri possa andar bene così. Ognuno è fatto a modo suo. Ma per mio figlio no. Ed è un no assoluto.
Non si tratta solo del non poter giocare in Patronato. O del fastidio per la mascherina. Che non sopporta proprio. C’è molto di più. Di più profondo…
Dunque, noi gli si racconta di Gesù, che è morto in Croce, ed è poi risorto. E che ci ha promesso che, se si avrà fede in lui, tutti risorgeremo. Per andare in Paradiso. Che è un posto bellissimo. E dove saremo felici…
E allora lui mi fa
“Ma se è così, papi, perché questi hanno tutti tanta paura?… Anche il prete…”
Già, perché? Non ho risposte da dargli.
Certo, prima o poi sta storia del Covid, della paura, dei DPCM terroristici avrà fine. E anche Conte e soci spariranno dall’orizzonte politico. In chiesa tornerà tutto normale. Il catechismo. L’oratorio…
Ma a mio figlio chi toglierà dalla testa che le storie su Gesù sono tutte fasulle. E che quelli che le raccontano sono i primi a non crederci. Ad essere, come dice lui, vigliacchi e impanicati?
Chi?