“Scusi prof. ” la voce mi giunge lontana. Vagamente metallica. Spenta. Certo dipende molto dalla mediazione del tablet. Ma non solo. Questi ragazzi si stanno spegnendo dentro. Lo leggo nei loro occhi. Nella piega, amara, delle labbra… per quel poco che posso vedere… I volti, nello schermo, sembrano un albun di figurine Panini degli anni ’60. Una squadretta di calcio. Triste. Perdente….
“Scusi prof.” comunque è lei, la brunetta vivace… meno vivace ora, ma sempre, comunque, più della media… “Lei da detto una volta che Halloween non è un’ americanata…”. Ho capito, non hanno voglia di far lezione. E tutti i torti, poi, non glieli posso davvero dare. Tasso. La Controriforma. La Ratio Studiorum dei Gesuiti…
“Tradotto prof. – uno dei coatti – nun ce po’ parla’ de Halloween oggi? E non də sta roba də preti e guerre coi beduini…”
Sospiro. Gli arabi non sono beduini. Soprattutto al tempo delle Crociate. Anzi, erano molto più civili, raffinati colti dei Cristiani, Franchi soprattutto. E quindi ancora mezzi barbari….. Comunque..
Vabbè, ho capito. E parliamo di Halloween allora…
Un paio di figurine mi sembrano sorridere dallo schermo.
Che volete sapere? Certe cose, negli anni, devo averle dette tante volte che persino in delle zucche dure – e siamo proprio in tema- come le vostre devono essere entrate….
Qualche, timida, ghignata. Un’eco più che altro…. Continuo.
La Vigilia di Ognissanti si è sovrapposta all’antica festa di Samhain, che veniva celebrata in buona parte dell’Europa centro-occidentale. Ed era festa in cui si credeva che le porte che separano i mondi venissero spalancate. E che gli spiriti dei morti, ed altri esseri straordinari camminassero fra noi….. Anche i Romani, quelli antichi con la maiuscola (altro ridacchiare…) ponevano, in questo periodo, ricorrenze consimili. La festa di Pomona, dea dei raccolti autunnali. Ed era anche una delle date del Mundus Patet. Quando si aprivano le porte degli Inferi….
No. Non funziona. Lo sento, anche se non vedo i loro occhi. È come se fossero avvolti da un nebbia di apatia. Nessuna reazione. Battuta, lazzo. Persino il Boro è muto come un pesce rosso…proviamo per altra strada.
Insomma, voi vi vestite da zombie e fantasmi e, senza saperlo, seguite riti antichi. Evocate figure e leggende del passato…
“A proffe, quest’anno me sa che famo gli zombie in pigiama….” qualche risata. Il Boro finalmente dà segni di risveglio….
Certo, sarai uno spettacolo in pigiama e trucco da mostro (risate più decise). Comunque non è necessario andare in giro e partecipare a feste o bevute per divertirsi in un’occasione come questa. Ci sono altri modi…
“E quali? A parte intronarse də TV o video?”
Beh, raccontarsi delle storie. O leggerle…
Blocco con un gesto della mano i mugugni che vengono dal video.
Le Vigilie, come quella di domani sera o come quella di Natale più avanti, sono sempre Notti Magiche. Per questo, un tempo, ci si riuniva accanto al fuoco, o nelle stalle, per raccontarsi storie. Storie di fantasmi. Storie horror, se volete. Fiabe cupe. Gotiche…
Da lì è nata molta letteratura. Perché gli scrittori, dal ‘700 in poi, hanno ripreso queste storie. Scrittori come Washington Irving. Uno dei padri della letteratura americana. Non so se avete mai visto un film. “I misteri di Sleepy Hollow”. ..
“Che è, quello der cavaliere senza testa che se ne annava in giro a tajà capocce?”
Esatto. Proprio quello. È tratto da un racconto di Irving. Molto rielaborato, certo, da quel geniaccio di Tim Burton…
“Prof. Ma Burton non è quello de Batman?”
Certo. E anche de “La sposa cadavere”. E soprattutto dello straordinario “Nightmare before Christmas”.
“Anvedi.. Al prof je piace l’horror…”
Beh quello che voi chiamate così, è quello ch’io chiamo neogotico americano. Che inizia con Irving e culmina poi in Poe e, forse soprattutto, in Lovecraft. Per arrivare, oggi, a Steven King e Clive Beker. Più commerciali, certo. Ma non privi di potenza di suggestione.
“A me ste cose fanno paura…” la biondina, mi sembra…
“Aho, è questo il bello. Proprio che te fanno paura. È lì la festa…”
Il Boro ha ragione.
Certo è lì il senso dei racconti, delle favole di paura la Vigilia di Halloween. Servono ad evocare un mondo fantastico. Ad evadere dal quotidiano, ad esorcizzare altre paure….
“Raga, sapete che famo? Famo una chatte e ce vestimo come se andassimo in giro per Halloween. E poi condividiamo video. E ce raccontiamo storie… Perché non viene anche lei prof.?”
Sorrido.
Perché no? Rispondo. Mandatemi il link. Magari un salto lo faccio. Però devo portarmi dietro mio figlio…
” E certo, così er pischello se diverte.
E se spaura… “
Mi sa che sarà piuttosto lui a farvi spaventare con le storie che racconta.
Risate generali. Sembra di essere in classe. Per un momento. Poi, cade la connessione….