Notte di Luna piena. La terza del mese, per tradizione, quindi, una Luna Blu. Anche se non ha un colore diverso dal solito, e, per quante ipotesi si facciano, non si sa realmente l’origine di tale denominazione. Comunque non è un evento astronomico comune. Ancora meno comune è il fatto che questa Luna piena cada la notte del 31 ottobre. Vigilia do Ognissanti. O, se preferite, Halloween. Che poi vuol dire la stessa cosa. Non accadeva dal 1944, dicono gli astronomi. E poi questo è un anno di 13 Lune piene. Un anno, dunque, straordinario. Magico denso di presagi. Aspettative, e minacce..
Grande eccitazione fra astrologi, fattucchiere, wicca o più nostrane, e autentiche, streghe. Eccitazione contenuta dalle restrizioni imposte , via DPCM, dal Dittatore dello stato (sempre meno libero) di Bananas. Il più amato dal popolo amorfo dei mascherinati abbarbicati ad una parvenza di esistenza. Veri fantasmi, senza bisogno di Halloween…
Comunque stanotte non credo si potranno accendere fuochi, e danzarvi intorno, e bere vino. E cantare. Forse in qualche valle sperduta fra le montagne. Isolata. Irraggiungibile. Dove le streghe, quelle vere, quelle non appartenenti al nostro mondo, si raduneranno come sempre. Ma qui no. Chiusi in casa. Per le vie circola il fantasma più temuto e inconsistente. Quello della Paura.
Però la Luna, questa grande, magica Luna, la posso sempre guardare. Aiutato, in fondo, dal silenzio irreale di questa notte.
La precedente Luna era rossa. Una Luna di sangue. La Luna dei Cacciatori come dicevano i popoli del Nord America. I, cosiddetti, ” indiani”, per l’errore di Colombo. Ma questa è la Luna che chiudeva, presso i Celti, la stagione dei raccolti. E apriva all’arrivo del freddo. All’inverno.
Ricordo che, da ragazzo, era uso tirar fuori il cappotto dall’armadio proprio per i Morti. Cominciavano le prime brume. La nebbia o, come si usa dire dalle mie parti, il Cajgo. Che rende meglio l’idea, perché deriva dal latino “caligo, caliginis”. Che può voler dire anche oscurità. Confusione. E chi si è trovato a viaggiare nella bassa padana in certe notti, lo comprende bene.
Caligo… indica anche una dimensione in cui tutte le cose sfumano. Diventano indistinte. Il Caos originario. Dove tutto era in nuce, ma nulla ancora aveva forma, come dice Ovidio nell’incipit delle Metamorfosi.
Se ci fosse la nebbia, questa Luna, forse, apparirebbe davvero blu. Ed è Luna straordinaria comunque. Perché Luna di Halloween. Di Samhain. In un anno di tredici Lune…
Diana, la risplendente, l’irraggiungibile, bellissima Cacciatrice è in cielo, ora, al suo culmine. Con il suo seguito selvaggio. Ninfe, cani neri. Danzatrici. Insegue il Tempo. Un Tempo che fugge, certo. Ma che sempre torna ad avvolgersi su se stesso. Sempre uguale, e sempre diverso. Mai monotono.
La grande illlsione, la grande ybris di noi uomini è credere che la Storia scorra sempre in linea retta. Progredisca. Verso quelle che Leopardi chiama le “magnifiche sorti e progressive”. Con ironia, guardando le rovine di Pompei.
Gli uomini passano e, per lo più lasciano ben poco segno. Così come le civiltà, le culture. La presunzione di essere indispensabili, unici, è la più grande illusione. Il grande inganno. Che distrugge ogni civiltà. La disgrega, portando gli uomini alla follia. Al rifiuto della natura e dei suoi cicli di luce e oscurità. Di vita e morte.
Eppure basterebbe alzare gli occhi al cielo. E guardare la Luna. In una notte come questa. Per capire.