Manca meno di un mese al 22 novembre, giorno in cui cadrà il cinquantesimo anniversario dell’uscita del Disco Bianco dei Beatles.
E già si preparano celebrazioni per ricordare uno degli album più importanti del secolo scorso per non dire della musica tout court.
Lungi da noi l’intenzione di cercare di aggiungere qualcosa a quanto, in questi cinquant’anni, si è detto su quel lavoro, e su quanto sarà ancora detto nelle prossime settimane. Di come fu un lavoro epocale che chiudeva un ciclo musicale e ne apriva un altro completamente nuovo; di quanto rappresentasse una summa di tutta la musica giovanile prodotta fino a quel momento decretandone allo stesso tempo la massima celebrazione e l’irrimediabile fine; di quale impatto ebbe quella copertina interamente bianca sulla quale compariva semplicemente il nome The Beatles in rilievo, dimodoché la sua immagine non poteva essere pubblicata sui giornali specializzati ma solo toccata da chi fosse entrato in un negozio di musica per prenderne in mano una copia.
Ciò che ci preme ricordare qui è che il prossimo 9 novembre uscirà in tutto il mondo una versione Super Deluxe, composta da sette CD e rimixata per l’occasione da Giles Martin, nipote di quel George Martin che ne fu il produttore cinquant’anni or sono. Il tutto con la supervisione dei superstiti Fab4, vale a dire Paul McCartney e Ringo Starr.
Sembrerebbe la solita operazione nostalgia per spillare quattrini agli irriducibili nostalgici della musica del bel tempo che fu. In realtà, a detta di coloro che hanno avuto la possibilità di ascoltare in anteprima le tracce contenute nel cofanetto, sembra che le cose non stiano proprio così.
Pare infatti che le nuove registrazioni, ricavate dai nastri originali a quattro e otto piste, suonino davvero meglio e che gli strumenti risaltino in modo più nitido.
In più sono stati raccolti tutti i provini (cinquanta tracce complessive, compreso un brano che ascolteremo per la prima volta) che hanno portato alla realizzazione delle incisioni definitive, tanto che si potrà ripercorrere la genesi dei singoli brani dagli abbozzi alle versioni che tutti conosciamo.
E se l’ultimo disco di sir Paul McCartney, dal titolo Egypt Station, pur non essendo il miglior lavoro dell’ex Beatle, a poche settimane dalla sua uscita è salito in cima alle classifiche di vendita di tutto il mondo, possiamo immaginare che la stessa sorte potrà toccare a questo cofanetto. Malgrado il prezzo non sia proprio popolare. Anche perché il Natale si avvicina…